Per l’auto elettrica siamo a un passaggio importante: dalla diffusione tra appassionati e persone che mettono in primo piano l’ambiente nelle loro scelte, alla clientela di massa.
Chi vuole bene al futuro a zero emissioni (quindi anche all’auto elettrica), non deve prestarsi al derby tutto social elettrofanatici vs elettroscettici, dove in un caso l’elettrica è il Santo Graal, nell’altro un semplice inciampo nella storia automobilistica.
Conoscere l’elettrica
L’auto elettrica – come tutte le tecnologie – ha delle caratteristiche che l’utilizzatore deve conoscere e il costruttore deve spiegare chiaramente. Oggi c’è chi dall’elettrica può già avere grandi soddisfazioni, ma ci sono anche molte persone che ancora non hanno le condizioni per utilizzarla in modo soddisfacente.
Altrimenti succedono fatti tipo quello delle Tesla di Chicago, con decine di Tesla in attesa di una ricarica che non si poteva svolgere con l’usuale velocità, comprensibile viste le condizioni estreme di temperatura eppure inaccettabile per molti automobilisti infuriati.
Chi acquista un’auto elettrica deve essere consapevole delle sue caratteristiche e quindi deve informarsi. Ma anche chi produce questi mezzi deve mettere il consumatore nelle condizioni di fare una scelta consapevole’.
Gli automobilisti sono abituati alle auto con motore a combustione interna e danno per scontato che tutte le quattro ruote – anche le elettriche – funzionino nello stesso modo. Un problema è quindi che non si può andare al supercharger come se si andasse alla pompa di benzina.
Attenzione alle aspettative
Il consumatore tendenzialmente ha ragione, ha delle aspettative, e chi vende dovrebbe spiegare bene come stanno le cose. che se una cosa che sappiamo bene è che le persone spesso non sanno di cosa hanno veramente bisogno quando comprano un’auto.
Da una parte serve quindi ‘una nuova maturità da parte del consumatore, che deve informarsi e chiedere su una tecnologia nuova, che ha dei grandi pregi ma anche limiti, per evitare di acquistare con leggerezza una tecnologia che non conosce. Ma dall’altra parte anche le aziende devono spiegare bene che tipo di prodotto vendono.
La lezione di Chicago
La lezione di Chicago è che Tesla probabilmente dovrebbe essere più chiara sul comportamento delle sue tecnologie nel freddo estremo, sia delle auto sia dei caricatori Supercharger, probabilmente i veri responsabili del pasticcio di Chicago.
L’elettrico, come la stragrande maggioranza delle tecnologie, a temperature molto rigide soffre per vari motivi. Sia chiaro, più in generale tutte le tecnologie soffrono, anche i motori a combustione interna possono non partire.
In particolare, quanto accaduto negli Stati Uniti può dipendere da due problemi: il primo sono i punti di ricarica e il secondo è il funzionamento dell’auto. In entrambi i casi un freddo di quel genere può provocare situazioni molto critiche.
L’auto elettrica e il freddo
Ma l’auto elettrica ha anche una serie di difese rispetto al freddo, perchè la batteria funziona bene a temperature simili a quelle in cui sta bene un essere umano – attorno ai 20 gradi centigradi – e ha bisogno quindi di alcune precauzioni: ha il preriscaldamento che la prepara alla ricarica e ha un sistema di mantenimento della temperatura che anche da fermo non fa mai scendere le batterie a temperature troppo basse, che però prevede il collegamento ad un punto di ricarica.
Quindi anche in una città come Chicago, dove le temperature in alcuni periodi dell’anno sono molto rigide, se l’auto è collegata alla ricarica ha un sistema di difesa per riscaldarsi.
Il cliente deve essere soddisfatto
La verità è che l’auto elettrica è un’eccellente soluzione da un punto di vista ambientale e di utilizzo, se si hanno le condizioni per utilizzarla al meglio. Se invece ci si distanzia da queste condizioni le performance diventano viva via meno soddisfacenti.
Con le nuove tecnologie in arrivo, nel prossimi 5-10 anni, le prestazioni saranno molto migliori in ricarica, autonomia e stabilità ma per far continuare a crescere la curva di diffusione bisogno rivolgersi ai clienti giusti, quelli che sanno come utilizzarla e si trovano nelle condizioni corrette per poterne godere dei benefici, facendo bene all’ambiente e all’innovazione tecnologica – unico e vero motore dell’economia mondiale.