
Spark Alliance nasce da un accordo tra Atlante, Electra, Fastned e Ionity per offrire ai loro clienti una rete di 11mila punti di ricarica ultrafast in Europa.
Finalmente si parla di Qualità nel settore della ricarica delle auto elettriche con un’iniziativa che porta un bagliore di visione strategica nell’intorpidito mondo delle auto a batterie.
L’auto elettrica, trovatasi al centro di un ingiustificato duello tra elettroscettici ed elettrofanatici, velocemente trasformato in uno scontro ideologico e poi anche politico… vive un momento di indubbio stordimento.

La nascita della Spark Alliance (lanciata da Atlante, Electra, Fastned, IONITY, quattro dei maggiori protagonisti del mercato europeo della ricarica ultraveloce) introduce elementi di novità interessanti e individua nella ricarica ad alta potenza un fattore critico se non associato al corretto quadro qualitativo.
L’alleanza renderà visibili nelle app di ognuna delle aziende fondatrici l’intera rete di punti di ricarica ad altissima potenza (dai 150 kW in su, attualmente fino a 400 kW) appartenente ai quattro marchi.
A partire da fine giugno, ognuna delle applicazioni di Atlante, Electra, Fastned e Ionity sarà in grado di mostrare ai suoi utilizzatori ben 11mila punti di ricarica ultraveloce posizionati in 1700 stazioni disseminate in 25 paesi europei. Il fattore comune a tutte le stazioni della Spark Alliance, secondo i fondatori, sarà quello della ricarica ad alta qualità, oltre che ad alta potenza ed elevata velocità.

Nasce quindi il concetto di qualità della ricarica, finora associato soltanto alla potenza della colonnina e invece legato soprattutto – come sanno bene gli automobilisti che guidano elettrico – all’effettiva velocità di erogazione e all’affidabilità di ogni singolo punto di ricarica, alla posizione e alla configurazione delle aree di posteggio e manovra, alla capacità dell’applicazione digitale di funzionare senza intoppi dal riconoscimento del cliente fino al pagamento e, quando serve, alla pronta risposta di un servizio assistenza in grado di gestire eventuali problemi.

“Siamo quattro protagonisti del mercato– spiega Stefano Terranova, amministratore delegato di Atlante – che hanno nella ricarica per auto elettriche la loro unica attività. Siamo perciò completamente dedicati alla riuscita di questo business, dal quale dipende totalmente il nostro fatturato. Questo rappresenta un punto di distinzione preciso rispetto a molti altri operatori, che ci ha convinto a far nascere la Spark Alliance per rendere evidente a chi si avvicina a uno dei nostri punti di ricariche che sta accedendo a un servizio dedicato e di alta qualità”.
La rete di punti di ricarica ad alta potenza che viene fuori dall’integrazione delle infrastrutture dei quattro marchi è la più grande d’Europa accessibile da una singola app (in questo caso le app saranno quattro, tutte e quattro in grado di presentare l’intera offerta) e mostra la complementarità delle aziende che aderiscono all’alleanza. L’italiana Atlante, controllata dal gruppo taiwanese TCC ma nata, cresciuta e con sede nel nostro paese, è infatti presente soprattutto nell’Europa meridionale. Electra ha molte infrastrutture ad alta potenza in contesti urbani, Fastned è molto forte nei Paesi Bassi, Ionity ha diffusione principalmente in centro e nord Europa.

La Spark Alliance, oltre a voler rendere visibile la connotazione di qualità e diffusione della grande rete di ricarica ad alta potenza che va ad identificare, ha l’obiettivo di diventare un interlocutore privilegiato per i costruttori auto, le aziende di servizi di mappatura e navigazione, le soluzioni digitali di accesso e pagamento della ricarica che attualmente non valorizzano adeguatamente – secondo i top manager delle quattro aziende Spark Alliance – i punti di ricarica di alta qualità nel panorama di infrastrutture che propongono ai loro clienti.
Dal punto di vista di chi guida elettrico, la nascita dell’alleanza permette la visibilità reciproca dei punti di ricarica nelle rispettive applicazioni di Atlante, Electra, Fastned e Ionity ma non offre servizi condivisi e mantiene ben salda la concorrenza tra le quattro aziende coinvolte.

Non c’è una nuova applicazione condivisa, quindi, e non è previsto l’accesso a condizioni economiche nuove e maggiormente favorevoli per chi, essendo cliente di uno dei quattro marchi, vada a ricaricare la propria auto in un’infrastruttura appartenente agli altri tre.
L’auspicio è che – oltre a voler essere sinonimo di qualità – l’alleanza possa diventare anche uno strumento di convenienza per gli automobilisti.