Di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 ore
Attraversi l’Italia, quella dei tanti campanili, con la Mille Miglia, respiri adore di benzina di macchine meravigliose e senti il calore della gente ai lati delle strade che magari incitano di “dare motore”.
L’auto è viva
Allora non hai più alcun dubbio: l’automobile non è morta.
La passione per i motori, il futurista sogno della velocità non è svanito del tutto. Anzi. E questo deve far riflettere. In primo luogo l’Italia non è solo fatta grandi metropoli dove la mobilità deve essere razionale e razionalizzata. In secondo luogo, l’auto è mobilità ed è in questo senso uno strumento irrinciabile se vivi in un piccolo centro e lavori magari in un paese.
Viva l’auto
Nessuna mai potrà offrire servizi di car sharing tanto capillare fino a coprire territori cosi vasti. Ma non è solo questo: l’automobile è ancora passione, sogno, voglia di muoversi liberamente e fascino.
La sfida è declinare questi concetti in un mondo che cambia sulla spinta di una tecnologia dell’auto in profonda e radicale trasformazione.
Immaginare automobili elettriche prive di anima e appeal non ha senso perché sta solo cambiando il motore non il ruolo della macchina nelle nostre vite che resta centrale nonostante le possibilità nuove di utilizzo e condivisione.