BMW e Jaguar Land Rover tornano amici in nome dell’elettrificazione. Le due aziende hanno infatti annunciato un accordo per lo sviluppo congiunto di sistemi di propulsioni elettrici. Land Rover era appartenuta alla BMW dal 1994 al 2000, quando fu poi acquistata dalla Ford per 2,7 miliardi di dollari. L’Ovale Blu la accorpò alla Jaguar e nel 2007 la rivendette alla Tata per 2,3 miliardi. L’accordo prevede la costituzione di una task force di tecnici che avrà sede a Monaco dove entrambi i costruttori condivideranno i loro patrimoni tecnologici e industriali. L’obiettivo è accelerare il processo di sviluppo e ingegnerizzazione dei sistemi di propulsione elettrici rendendoli più competitivi e, dunque più profittevoli.
Si parte dal motore della iX3
La BMW sul piatto metterà il proprio patrimonio in termini di industrializzazione maturato con la i3 e la i8 presso il suo modernissimo stabilimento di Lipsia, l’esperienza con i numerosi modelli ibridi plug-in quali X5, Serie 3, Serie 5 e X3 che nel 2020 avrà anche una versione elettrica. La iX3 sarà dotata di un nuovo sistema di propulsione dotato del nuovo motore Gen5 che sarà condiviso anche con Jaguar Land Rover insieme alla tecnologia che permette a BMW di produrre i propri motori elettrici privi delle costose terre rare. Jaguar Land Rover ha messo sul mercato l’i-Pace, il primo Suv elettrico di fascia premium, e le versioni ibride plug-in delle Range Rover Classic e Range Rover Sport. Entrambe corrono in Formula E e, anche se l’accordo non vi fa alcun riferimento, è possibile ipotizzare che in futuro le Jaguar utilizzeranno il powertrain di BMW per le loro monoposto.
Osmosi tecnica già in atto
Jaguar Land Rover in verità sta già da tempo utilizzando risorse BMW. Da Monaco infatti arrivano l’attuale amministratore delegato, Ralf Speth, dopo 20 anni in Baviera, e Wolfgang Ziebart, l’ex capo della Ricerca e Sviluppo di BMW arrivato a Castle Bromwich proprio per condurre il progetto della I-Pace. Entrambe le aziende sono impegnate in un piano di risparmi consistente. La Jaguar Land Rover ha fatto registrare un passivo pari a 4 miliardi di dollari dovuto alle spese per l’adeguamento della gamma alle nuove norme di omologazione e il calo delle vendite in Cina. BMW nel 2018 ha fatto registrare margini più bassi che in passato (7,9%) e, per recuperare redditività, ha annunciato un piano di risparmi per 12 miliardi di euro. L’accordo prevede la centralizzazione degli acquisti per i componenti del sistema elettrico e non menziona le batterie mentre è sul tavolo la fornitura di motori V8 da parte di BMW al posto di quelli attuale di origine Ford.