«Il cliente dovrà spendere tra 5.000 e 7.000 euro in più per muoversi». Usa l’italiano e nessuna mezza parola Jean-Philippe Imparato per definire le prime conseguenze dell’elettrificazione. L’executive vice president del marchio Peugeot lo fa in occasione del lancio alla stampa della nuova 208 che, come è noto, avrà anche una versione elettrica. «Noi non raccontiamo cazzate a nessuno! L’elettrico non deve essere un obbligo e non lo è neppure per noi. Da gennaio saremo pronti per i limiti UE e avremo in produzione auto con emissioni medie di 93 g/km. Perciò – e qui ha usato l’inglese – move electric, if you wish! (Vai verso l’elettrico, se lo desideri)». Il tema dell’accessibilità è tenuto ben presente all’interno di PSA e la posizione del suo CEO, Carlo Tavares, è ben nota.
Gli ordini della 208: 20% Elettrico
Imparato ha anche detto che i preordini della e-208 sono del 5% per la Spagna, 20% per la Francia e 30% per l’Olanda. Anche l’Italia è a quota 20% elettrico sui circa 1.000 ordini per la nuova 208, ma questo grazie all’attività promozionale compiuta attraverso il Jova Beach Party. Dunque il nostro paese preoccupa ed è importante per Peugeot tanto da far scendere in campo uno dei suoi pezzi grossi. «Se faccio il 5% in Italia, posso fare il 50% dappertutto!» ha detto Imparato, segno evidente che la nostra situazione sull’elettrico è ben nota ai vertici delle case, soprattutto se passa per la 208. Nel 2018 è stato infatti il sesto modello più venduto in Europa e, storicamente, in Italia ha il suo secondo miglior mercato. Il segmento B vale per Peugeot il 40% delle vendite, quasi la metà sono Suv e con l’arrivo della nuova 2008 (foto sotto) – che sarà anche lei elettrica e presentata al Salone di Guangzhou il 22 novembre – presto potrebbe esserci il sorpasso.
Dire la verità ai clienti
Il succo tuttavia rimane lo stesso: occorre mettere su strada auto ad emissioni basse o nulle per abbassare quelle di flotta, ma bisognerà farle pagare più di quello che costano oggi e creare un ecosistema funzionale. «Diciamocelo francamente – ha detto Imparato – nessuno sarà così pazzo da immatricolare auto elettriche già da quest’anno» mentre, per quanto riguarda l’infrastruttura, la rete di Peugeot Italia ha già provveduto a installare 1.500 punti di ricarica presso le proprie sedi. Per quanto riguarda il costo, ci sono due strade: una è le forme di finanziamento, l’altra è agire sul TCO e farne un argomento di vendita. «Il prezzo, lo sconto e tutto il resto non bastano più. Oggi il venditore deve essere consulente di vendita e dobbiamo agire prima di tutto sulla loro testa, ma soprattutto dobbiamo dire la verità ai clienti!»
Entrare nel futuro, senza accorgersene
Le questioni si intrecciano nel momento in cui si parla di forme di finanziamento, come la “mezza auto” o il noleggio a lungo termine, nelle quali il TCO e i valori residui hanno un potere decisivo. Peugeot ritiene che con la sua formula di noleggio Free2Move di riuscire a pareggiare il TCO tra benzina, gasolio ed elettrico con lo stesso anticipo e sommando il canone al costo del carburante. Il concetto è riassunto nella formula “The power of choice” e sarà sottolineato nel claim che accompagnerà la nuova Peugeot 208: non si compra, si guida. Ma anche dai fatti: la versione a batteria è praticamente indistinguibile da quella dotata di motore a scoppio, anche all’interno. Inoltre abitabilità e capacità del bagagliaio sono identiche.
PERDERCI? NEPPURE PER SOGNO
L’elettrico di Peugeot passa dunque attraverso la normalità per battere la paura del futuro. E il Leone, come altri costruttori, piuttosto che entusiasmare la propria platea, preferisce raccontare la verità attraverso un’auto normale. Per questo, quando Imparato dice che i margini della nuova e-208 sono superiori a quelli medi del modello uscente possiamo credergli: «Nessuno in PSA è autorizzato a perdere un solo euro». Se è per questo, neppure i concorrenti hanno il permesso di sbagliare e, ad ogni modo, viene confermata la regola: le zero emissioni costano.