Coronavirus Fase 2, la prova di maturità è arrivata e noi non abbiamo studiato. Con le auto, infatti, tornano in città il traffico e le emissioni.
Probabilmente, man mano che il lockdown verrà auspicabilmente e progressivamente allentato per un numero crescente di attività, i problemi saranno ancora più gravi di prima.
Più veicoli in strada
Con il trasporto pubblico fortemente ridotto e le possibilità di contagio che faranno sentire tutti decisamente più sicuri all’interno di un abitacolo, il numero di veicoli in strada sarà maggiore rispetto alla situazione pre-Coronavirus.
Quella del Coronavirus Fase 2 è roba da piani e investimenti straordinari in nuove tecnologie di gestione dei flussi di traffico, coinvolgimento pieno e pressante dei cittadini chiamati a confrontarsi con una prova ancora una volta inedita e dai rischi esplosivi. Invece niente.
Il mondo migliore
Eppure traffico in tilt e inquinamento alle stelle non sono certo caratteristiche di quel mondo diverso e migliore che in tanti hanno prefigurato per il dopo crisi mentre eravamo tutti chiusi in casa.
Il rischio va compreso e affrontato adesso, all’inizio della ripresa delle attività, quando è già tardi ma forse ancora non troppo.
Perché se la città è stata silenziosa e pulita mentre era deserta, un effetto rimbalzo – che cioè porti con il Coronavirus Fase 2 i valori di ingorghi e inquinanti ben al di sopra di quelli precedenti rispetto allo stop – secondo gli esperti è praticamente certo.
Attenti al rimbalzo
L’esperimento involontario al quale ci siamo sottoposti nelle ultime settimane suggerisce che le polveri sottili sospese in aria dipendano più dal meteo che dal traffico del momento, questo è vero e non era poi così ignoto.
Ma tutti gli inquinanti sono scesi nel lockdown e con essi le emissioni di CO2 micidiali per il clima.
Visto che la situazione era già grave prima, un rimbalzo non ce lo possiamo permettere.