Silenziosa come un gufo. Il paragone forse non suona benissimo al nostro orecchio, ma l’uccello notturno famoso per il suo volo privo di rumore in Giappone è un simbolo beneagurante. Quel che è sicuro è che è una supercar più veloce di un falco pellegrino e vola più bassa di qualsiasi altra elettrica. Si chiama Aspark Owl, è stata progettata nel Sol Levante e sarà costruita a Torino.
Manifattura Automobili Torino
A realizzarla sarà la Manifattura Automobili Torino, un vero e proprio atelier di fuoriserie come Apollo e Glickenaus, ma soprattutto della iconica New Stratos. Ne faranno solo 50 e avrebbero dovuta presentarla al Salone di Ginevra. Covid-19 e relativa pandemia hanno invece voluto che la prima apparizione sia stata su Asphalt 8, uno dei videogiochi per device mobile più famosi.
Dal Sol Levante con furore
La Owl è un progetto di Aspark, un nome che ai più non dice nulla. Invece è una realtà consistente. Parliamo infatti di un’azienda di progettazione fondata nel 2005 da Masanori Oshida con 3.300 dipendenti, 25 uffici in tutto il mondo e un fatturato di 160 milioni di dollari. Il progetto Owl è partito nel 2014, un primo concept è stato presentato al Salone di Francoforte del 2017, un secondo a Dubai nel 2019.
Meno di un metro da terra
La corrispondenza della Owl definitiva con il prototipo è praticamente perfetta. Lo stile e le proporzioni sono davvero uniche. È infatti lunga 4,79 metri e alta soli 99 cm, un record per qualsiasi automobile, figuriamoci per un’elettrica. La batteria è posizionata solo in minima parte sotto i sedili, che vi sono praticamente immersi, il resto alle spalle dell’abitacolo.
La filosofia giapponese si vede
La tecnologia è con celle agli ioni di litio e la capacità è di 64 kWh, in linea con la filosofia giapponese che non ama le grandi batterie. La tensione di esercizio è a 800 Volt. Stranamente, la potenza massima di ricarica è di soli 44 kW e per un pieno ci vogliono 80 minuti. Le prudenze nipponiche sull’auto elettrica emergono anche su una hypercar come questa.
Quadrimotore, oltre 2.000 cv
I motori sono 4, uno per ruota, da 370 kW e 500 Nm l’uno. In tutto fanno 2.000 Nm e 1.480 kW che sono l’equivalente di 2012 cv. I singoli motogeneratori raggiungono i 15.000 giri/min, il regime più alto per un’auto stradale. Questa soluzione permette di controllare istantaneamente la spinta su ciascuna ruota a vantaggio della trazione e del controllo dinamico del veicolo.
L’evidenza dell’aerodinamica
Questo spiega anche la disposizione della batteria. La Owl punta più sul controllo del momento polare sull’asse di imbardata che sull’abbassamento del baricentro. I dati sull’aerodinamica non sono noti, ma lo studio delle forme è evidente e la sezione frontale è ridottissima. Ancora di più regolando l’assetto 80 mm più in basso portando l’altezza della vettura a 91 cm. L’ala posteriore è mobile e funge anche da DRS.
Energia ben utilizzata
La Owl promette un’autonomia di 450 km (NEDC), pari a un eccezionale 14,2 kWh/100 km, ma bisogna verificare l’utilizzo netto della batteria. La Porsche Taycan Turbo S consuma 26,9 kWh/100 km (NEDC). La Kia e-Niro con capacità pari alla Owl (64 kWh) ha un’autonomia di 455 km (WLTP), con un decimo della potenza. La Lotus Evija, altra hypercar elettrica da 2.000 cv con batteria da 70 kWh dichiara 400 km (WLTP).
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Scatto da catapulta
Il confronto con la inglese fa emergere un dato apparentemente contrastante. La Owl pesa 1.900 kg contro i 1.680 kg della Evija. La Owl dichiara uno 0 a 100 km/h in 1,89 s. contro i meno di 3 e uno 0-300 km/h in 10,6 s. contro i meno di 9 della britannica. A rigor di logica, dovrebbe essere il contrario: minor peso si tramuta in scatto più pronto, migliore aerodinamica in maggiore efficacia in velocità.
Arriva fino a 400 km/h
In quest’ultimo caso, la Aspark Owl batte davvero tutte le supercar elettriche: 400 km/h. La voce aerodinamica dimostra la sua importanza e presenta il conto alla voce spazio. Il bagagliaio – se così si può definire – ha una capacità di soli 50 litri. L’esclusività invece è assicurata: 50 esemplari a 2,9 milioni di euro, salvo inevitabili personalizzazioni. L’acconto per prenotarla è invece ragionevole (50mila euro).
Supersportive elettriche
La Aspark Owl dimostra che le ipersportive sono un campo di espansione molto appetibile per l’auto elettrica. La relativa semplicità e compattezza del powertrain permettono infatti nuove forme di espressione, sia ingegneristiche sia stilistiche. A questo proposito, le cosiddette “carrozzerie” come la Manifattura Automobili Torino hanno nuove opportunità di business.
La rivincita delle “carrozzerie”
Questa è una buona notizia per l’Italia. Non è certo un caso che FAW abbia annunciato di voler fare la sua supercar elettrica Hongqi S9 proprio in Italia nella Motor Valley, nella culla della grandi sportive tradizionali come Ferrari, Lamborghini e Maserati. Ma anche in uno dei poli tecnologici più importanti anche per la fibra di carbonio. Anche il telaio della Evija è costruito dalla CPC di Modena.
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La forza del Made in Italy
Altro esempio è la Pininfarina Battista da 1.900 cv. Anche qui l’allure italica, lo stile, il brand, la capacità di prototipazione e di costruire piccole serie di automobili rappresentano un assett fondamentale per il futuro. La nostra industria più qualificata dovrebbe tenere gli occhi aperti e non lasciare che a finanziarla e ad orientarne le scelte siano aziende estere, principalmente cinesi.
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