La prima Mercedes Classe A elettrificata di serie è la A 250e EQ Power ibrida plug-in. Un esito non del tutto scontato. Nel 2002 infatti era stata presentata la F-Cell fuel cell ad idrogeno mentre nel 2010 era stata la volta della E-Cell elettrica. Al Salone di Francoforte del 2019 era stato il turno della EQA Concept elettrica.
Una storia a basse emissioni
La F-Cell aveva motore da 65 kW e autonomia di 160 km. Ne è stata prodotta una piccola flotta sperimentale. La E-Cell aveva motore da 75 kW batteria da 36 kWh fornita da Tesla. Daimler era allora azionista di Palo Alto tanto che fornì la batteria anche per la prima Smart elettrica. Furono costruite 500 unità.
La EQA concept è stata una “finta” di Mercedes. Deriva infatti dalla Classe A W177 attuale, ma EQA sarà invece il nome di un suv compatto elettrico. Il concept ha due motori per oltre 200 kW, trazione integrale e un’autonomia di 400 km. La batteria da oltre 60 kWh accetta energia per 100 km in meno di 10 minuti.
La giusta elettrificazione
Dunque a Stoccarda hanno deciso che la giusta misura di elettroni per la Classe A è l’ibrido plug-in con una batteria di ottima capacità. In gamma ce ne sono già tanti ed entro il 2022 ne potremo contare 20 a listino insieme a 10 elettriche. Nel 2025 le auto alla spina dovranno rappresentare il 50% delle vendite della Stella.
Il modello più piccolo in gamma è dunque strategico per fare i volumi insieme a tutte le altre sorelle compatte, destinate tutte a diventare ibride plug-in. Una Classe A così è fondamentale per abbassare il monte di CO2 e mettere a regime la macchina industriale predisposta per l’elettrificazione.
una Classe A così è fondamentale per abbassare il monte di CO2 e mettere a regime la macchina industriale predisposta per l’elettrificazione
La Classe A è un modello di ampia diffusione e ben conosciuto. Dunque per questa versione specifica gli aspetti fondamentali sono:
Personalizzazione
Il sistema
Abitabilità e capacità di carico
La batteria
La ricarica
Strumentazione e connettività
I servizi
I dati dichiarati
La guida
Consumi ed autonomia
Le prestazioni
La praticità
I costi
Personalizzazione
Riconoscere una Classe A 250e ibrida plug-in da una diesel o benzina è praticamente impossibile. Gli unici elementi distintivi sono le scritte sul portellone e le targhette EQ Power sui parafanghi anteriori. Lo sportellino per la ricarica è sul lato destro, perfettamente simmetrico a quello per la benzina.
Il sistema
Il powertrain è composto da un 4 cilindri 1,33 litri da 160 cv, già presente in gamma, accoppiato con un elettrico da 75 kW inserito nel cambio doppia frizione a 8 rapporti. I 218 cv e 450 Nm complessivi sono sfruttabili, non solo in accelerazione (0-100 km/h in 6,6 km/h) ma anche in velocità massima (235 km/h).
Abitabilità e capacità di carico
Quando un’auto nata “normale” viene elettrificata, occorre vedere se lo spazio interno viene sacrificato. In questo caso ci rimette appena solo il bagagliaio: invece dei 355-1.195 delle versioni normali ci sono 310-1-1.125 litri. Da considerare le sacche per i cavi di ricarica, ancorate ai ganci per rimanere in posizione.
La batteria
Per fare spazio a batteria e caricatori, gli uomini di Mercedes hanno fatto in modo che l’impianto di scarico termini a metà del corpo vettura con il terminale contromarcia. L’accumulatore è agli ioni di litio della consociata Deutsche Accumotive, ha una capacità di 15,6 kWh, è raffreddata a liquido e pesa 150 kg.
La ricarica
Il caricatore di bordo è da 7,4 kW, optional da 366 euro che permette di passare dal 10% al 100% in un’ora e 45 minuti. Per 610 euro c’è anche la ricarica a corrente continua a 110 kW, un’unicità per un’ibrida plug-in: in 25 minuti si passa dal 10% all’80%. Si possono avere cavi piatti o spiralati, senza differenze di prezzo.
Strumentazione e connettività
La strumentazione con due schermi da 10” in un’unica cornice è d’impatto. La scritta EQ dà il benvenuto e sono stati aggiunti due indicatori: uno per lo stato della ricarica, l’altro per l’utilizzo della potenza. Il computer di bordo è ricco di dati e basta domandare al sistema MBUX per sapere dov’è la colonnina più vicina.
I servizi
In arrivo ci sono due servizi molto utili. Il primo è il Me Charge, che permette di avere un’unica tariffa (0,29 euro/kWh) presso oltre 100mila colonnine in tutta Europa, comprese le Ionity ultrarapide. Il secondo è la nuova app EQ Ready che consente di pianificare il percorso massimizzando l’utilizzo in elettrico.
I dati dichiarati
A questo proposito, Mercedes dichiara che la A 250e raggiunge in elettrico i 140 km/h e un’autonomia di 60-68 km (WLTP). Il consumo nel ciclo medio è di 1,6-1,4 litri/100 km pari a 36-32 g/km di CO2. Dunque polivalenza assoluta: il meglio per la città e il meglio per viaggiare veloci e comodi.
La guida
La Classe A ibrida plug-in sembra un elettrica per la reattività. Il cambio a volte è un po’ macchinoso, la modulabilità del pedale del freno è migliorabile. Le palette dietro al volante permettono di selezionare 5 gradi di recupero. La modalità Save Battery serve a risparmiare la carica, la Electric per sfruttarla a pieno in città.
Il recupero di energia è regolato normalmente dalla cosiddetta guida predittiva. In breve, fanno tutto il radar (in colonna) e il sistema di navigazione (curve, rotonde e incroci), ma risultano un po’ invasivi sui percorsi ricchi di curve. È qui e in città che il powertrain ibrido fa valere tutto il suo valore divertendo davvero.
Le prestazioni
I 450 Nm sono addirittura esuberanti, ma lo sterzo preciso e le sospensioni ben tarate consentono una guida divertente e confortevole. In città la prontezza è notevole e ben si sposa con la morbidezza del 4 cilindri. L’accoppiata lavora bene anche in autostrada: 1.900 giri/min a 130 km/h e la ripresa è sempre corposa.
Consumi e autonnomia
All’inizio della prova il sistema dava un’autonomia in elettrico di 58 km. Alla fine, dopo 214 km percorsi tra città, autostrada e campagna, il consumo medio è stato di 5 litri/100 km. A 100 km, segnava 3,3 litri/100 km. Sul totale sono stati percorsi 87 km ad emissioni zero.
La praticità
La A 250e dunque può essere usata come un’ibrida plug-in vera: un’elettrica da ricaricare ogni uno o due giorni e un’ibrida nei fine settimana, in vacanza e alla bisogna. In ogni caso, con un vantaggio in termini di consumi ed emissioni, ma anche di prestazioni e di costi. Dipende da quanto spesso si passa dalla spina.
un’ibrida plug-in vera: un’elettrica da ricaricare ogni uno o due giorni e un’ibrida nei fine settimana, in vacanza e alla bisogna
I costi
A questo proposito, la A 250e EQ-Power parte da 42.860 euro. Una valutazione importante, anche considerando gli incentivi e che il listino parte da poco più di 27mila euro, da 28mila per il diesel. Il raffronto va fatto in altro modo, sfruttando il valore residuo di una versione che guarda al futuro.
La A 250e EQ-Power parte da 42.860 euro. Una valutazione importante. Il raffronto va fatto in altro modo, sfruttando il valore residuo di una versione che guarda al futuro.
La A 200 da 163 cv costa 8mila euro in meno, ma la rata di noleggio è superiore del 30% rispetto a quella della A 250e. In più consuma un terzo delle versioni diesel e ha le prestazioni delle A 220 da 190 cv, ma paga il bollo solo sui 160 cv del motore termico. Occhio dunque ai conti e non solo al listino.