di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Smog in città. Facciamo una scommessa? Tra qualche giorno, al limite tra qualche settimana, non appena le temperature saranno meno miti e il freddo si farà sentire, ritornerà l’allarme smog nelle grandi città.
Imputato automobile
E la responsabilità sarà, come sempre, delle auto. È un copione già scritto, una facile profezia.
Ma quest’anno le cose si complicano non poco: gli interventi di “urbanistica” tattica in mentropoli come Milano stanno paralizzando la mobilità autoveicolare, come era voluto e cercato.
Totem bicicletta
L’obiettivo era sempre il solito: fermare le odiate auto, ostacolare pure gli scooter e favorire la totemica ciclabilità e l’uso dell’eco-feticcio del momento: il monopattino elettrico.
Peccato che in tempi di pandemia, l’automobile privata sia il mezzo più viralmente sicuro per sé e per gli altri.
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Sogno tecnologico
E invece no! Anziché prevedere, anche con soluzioni tecnologiche di facile implementazione, uno snellimento dei flussi di traffico, si è deciso di stravolgere la viabilità.
E neppure sono stati adeguati i mezzi pubblici, che sono, senza se e senza, ma un veicolo di contagio in virtù degli assembramenti che si producono a bordo e nelle stazioni.
Smog per tutti
E questo prossimamente, con le giornate più fredde e uggiose, non potrà che peggiorare anche perché la minoranza che si muove a pedali, diventerà ancora più ristretta.
Più auto bloccate (anche nelle zone a 30 km/h) e più smog e polveri che si aggiungeranno a quello prodotti dai riscaldamenti.
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E a questo punto, probabilmente qualcuno ritirerà fuori la “correlazione” tra polveri sottili e diffusione del Coronavirus e scatterà un blocco della circolazione, anzi un coprifuoco giustificato dall’emergenza sanitaria e che qualcuno definirà anche come “inziativa simbolica”.
Si accettano scommesse.