DI MARIO CIANFLONE – GIORNALISTA DEL SOLE 24 ORE
In questi giorni di bonus per le auto green sorge più di un dubbio: perché incentivare vetture per pochi, anzi pochissimi, anziché spingere sulla mobilità termica pulita togliendo dalle strade vecchie carrette?
Quante sono le elettriche in Italia? Cinquemila. E 5.000 auto quanto potranno pulire l’aria?
E queste sono tutte auto da ceto alto, perché anche la Smart a pile che ha autonomia da seconda e terza auto costa quanto una media da famiglia.
Abbiamo il parco circolante più vecchio d’Europa ma ci sono usati freschi e puliti (compreso quelli diesel Euro 4 fap) che avrebbero potuto rimpiazzare auto veramente inquinanti e sto parlando di veleni veri (non di CO2) e togliere di mezzo auto fumanti.
Invece si è preferito agire con una manovra di impatto ambientale nullo ma dal forte contenuto ideologico di una fede tecnologica velleitaria che vede nell’auto elettrica un totem indiscutibile, un elemento che tutti devono adorare. Anche chi può permettersi solo la Panda. A rate.
La mobilità non deve essere per pochi, ma un diritto per tutti.