Dalla teoria alla pratica. Iniziano a prendere forma in Vaticano i principi enunciati dall’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, che indica come urgente e prioritaria la sostenibilità delle attività umane.
Papa Francesco, davanti ai miei occhi, ha definito senza mezzi termini “antica” la Papamobile con motore a combustione interna sulla quale è salito per recarsi dalla sua residenza in Santa Marta all’udienza generale in Piazza San Pietro.
Accade così che il più piccolo stato del mondo, la Città del Vaticano, che è però anche uno dei più complessi vista la ramificazione planetaria delle sue relazioni, inizi a darsi degli obiettivi molto ambiziosi. Energia e mobilità devono diventare al più presto, addirittura per alcune attività entro il vicinissimo 2020, a emissioni zero e a bilancio di CO2 nullo.
Sintetizzando il tutto in due soli ingredienti, la scelta di Papa Francesco è per fonti rinnovabili di energia e veicoli con trazione elettrica. Parte il progetto Vaticano Sostenibile.
L’attrazione deve essere per tutti nella semplicità del linguaggio e nel livello del messaggio di Papa Francesco, che ha partecipato personalmente alla consegna di una Opel Ampera-e donatagli da Opel e General Motors, incontrato uno per uno tutti i relatori del convegno di lancio del progetto che possiamo definire “Vaticano Sostenibile”.