di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Auto elettriche: un’offerta sempre più ampia e che arriva a coprire aree di mercato dove non avremmo mai pensato di vedere una macchina a batteria.
incredibilmente Mustang
L’ultima arrivata, la Mustang Mach E svelata da Ford in questi giorni, addirittura reca un nome, Mustang, che appartiene all’immaginario sportivo prestazionale costruito su motori V8, dalla cubatura sproposita, dal sound affascinante e piacevole proprio perché politicamente scorretto.
E ora, invece, al posto del borbottio sommesso di un otto cilindri ci sono celle a ioni di litio e sibilanti elettromotori.
Inoltre Mustang Mach E è un Suv.
Insomma c’è più di un motivo per far venire una crisi di nostalgia agli appassionati di auto sportive e muscle car.
Spazio a stile e divertimento
In realtà le cose sono diverse: autovetture come il nuovo suv elettrico di Ford o la ben piu costosa porsche Taycan confermano che raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni (locali) non comporta l’offerta di vetture scialbe, poco emozionanti e insignificanti da guidare.
Anzi, in genere, le elettriche sono molto divertenti e ora diventano anche belle da vedere perché il design automobilistico ha capito che pur senza motori a pistoni le auto, per essere vendute, devono attirare sguardi e accendere il desiderio di acquisto.
Essere green non basta più.
Certo, i fan di Tesla Model 3 ne giustificheranno sempre il design minimalista ed emozionante come una saponetta, ma una nuova strada è tracciata: quella delle auto elettriche belle da vedere.
Aveva iniziato Jaguar con I-Pace a imboccare questo percorso e anche la Id.3 di Volkswagen pur nella sua semplicità sembra andare verso la direzione del design come facilitatore dell’acquisto.
Ma Non tutto è pronto
In tutta questa corsa alle elettriche per ogni gusto, tuttavia c’è un ostacolo sempre più grande. La rete di ricarica non si amplia abbastanza velocemente, mentre l’offerta delle cosiddette Bev cresce e gli automobilisti inziano piano piano a prenderle in considerazione. E senza un network capillare colonnine ad alta potenza, le elettriche di nuova generazione rischiano di invecchiare facendo dannare i proprietari prima che possano usarle in modo comodo.
Auto elettrica come missione
Al momento infatti l’auto elettrica è una “missione” che richiede tempo, dedizione e pianficazione dei tragitti. Non si può davvero pensare a modelli d’uso stile “ordinata famiglia del mulino bianco” come quelli immaginati e definiti dai guru della mobilità nuova.
Le esigenze individuali sono cosi varie e il bisogno di usare l’auto può sorgere improvvisamente, a qualsiasi ora. Anche quando la macchina è sotto carica e magari è attaccata a una colonnina lontana da casa, perché in città come le nostre i garage sono merce rara e preziosa.
In queste condizioni, in paesi come il nostro l’auto elettrica è ancora qualcosa per iniziati.