Asse Italia-Cina come possibile sviluppo dei segnali di amicizia scambiati tra i due paesi durante l’emergenza, che li ha colpiti entrambi in modo pesante.
La storia non stava prendendo la migliore delle pieghe possibili, quando in Italia qualche scellerato ha pensato bene di prendersela coi Cinesi presenti nelle nostre città, soltanto per la loro origine, all’inizio dell’emergenza Coronavirus.
Ci ha pensato il Presidente Mattarella
Il Presidente della Repubblica Mattarella è sceso opportunamente in campo per dare un segnale forte al governo cinese.
La visita del 6 febbraio alla scuola Manin del quartiere Esquilino a Roma – frequentata da molti bambini di origine cinese – è il nostro biglietto ufficiale di scuse e amicizia alla Cina.
Il presidente cinese Xi Jinping ha gradito e – in occasione di un successivo ulteriore segnale di amicizia, rappresentato dal concerto di una pianista di origini cinesi al Quirinale – ha inviato attraverso l’ambasciatore cinese a Roma un messaggio contenente frasi molto chiare.
“La scorsa settimana Lei ha voluto incontrare gli studenti di una scuola elementare presso un quartiere di Roma in cui la comunità cinese è molto numerosa – ha scritto Xi Jinping a Mattarella – e ha voluto organizzare un concerto straordinario di una pianista di origini cinesi. Si tratta di gesti concreti che mostrano come la vera amicizia si veda nel momento del bisogno e io ne sono profondamente commosso”.
Adesso gli aiuti dalla Cina
La storia di questi giorni è nota, grazie al nuovo asse Italia-Cina sono arrivate apparecchiature e dotazioni personali di cui l’Italia ha urgente bisogno.
Da notare il fatto che che i nostri parenti-serpenti europei si sono guardati dal volercele vendere.
Si badi bene: vendere, nessuno ha chiesto di regalare…
I Cinesi, allora, si sono fatti avanti. Non si tratta di beneficienza, sia chiaro. Noi abbiamo aiutato concretamente la Cina nel momento dell’emergenza, prendendo spunto dalle mosse diplomatiche di Mattarella per inviare materiali utili e un pieno sostegno medico-scientifico.
La rete scientifica
La rete scientifica sull’asse Italia-Cina è anche quella che ci ha aiutato ad arrivare presto all’utilizzo del farmaco anti-artrite Tocilizumab per tentare la cura dei pazienti afflitti dalle polmoniti più gravi e ricoverati nelle terapie intensive.
In questo caso è l’asse Napoli-Cina quello che fa la differenza.
Il team di super-dottori capitanato dal dott. Paolo Ascierto e nato dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “Pascale” e l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli si è infatti confrontato con il collega cinese dottor Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China, prima di dar seguito alla brillante intuizione di utilizzare il farmaco anti-artrite Tocilizumab della Roche.
La task force di esperti guidata da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “Pascale” di Napoli, Franco Buonaguro, direttore di Biologia Molecolare e Oncogenesi virale del Pascale, e Vincenzo Montesarchio, direttore Oncologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, ha ora sviluppato un protocollo nazionale per estendere ad altri centri in Italia l’impiego di Tocilizumab nei pazienti contagiati da coronavirus che si trovano in condizioni molto critiche.
Il nuovo asse ha un futuro
L’Italia imprenditoriale ha grandi interessi in Cina. Si tratta di impianti produttivi, avviati ormai da anni anche da consorzi di piccole e medie imprese, oltre che dalle aziende più grandi.
Il mercato cinese è il più ricco, importante e dotato di rosea prospettiva per due settori strategici per l’economia italiana, come la moda e il turismo.
Quando si tratterà di ripartire dopo lo shock del Coronavirus, il nostro paese – come molti altri che probabilmente si troveranno nei prossimi mesi ad affrontare analoghe difficoltà – avrà di fronte uno spartiacque netto tra passato e futuro.
Nulla sarà come prima. E l’asse con la Cina potrà continuare anche su ambiente ed energia, oltre che su medicina, moda, industria manifatturiera, turismo.
Ci sarà da ricostruire. E il nuovo-vecchio amico cinese potrà essere un valido interlocutore.
Grazie alla via aperta da Marco Polo, per primo tra gli occidentali, se sapremo fare attenzione al pericolo che c’è ovviamente quando si abbraccia un gigante, recupereremo velocemente e con forza un ruolo in Europa e nel mondo anche grazie al rapporto con la Cina.