Il grande costruttore cinese FAW da noi è quasi sconosciuto ma produce 4 milioni di auto l’anno, è di proprietà dello stato cinese e possiede la Bandiera Rossa.
Il suo marchio di lusso in Cina è infatti Hongqi, che in cinese significa proprio “bandiera rossa”. Si tratta del marchio di stato che ha costruito le berline di rappresentanza della dirigenza storica del partito comunista cinese.
Hongqi “Bandiera Rossa”, l’auto di Mao
Il primo modello della Hongqi negli anni Cinquanta è la limousine CA72 che ha portato a bordo nelle parate ufficiali nientemeno che Mao Zedong.
Oggi il marchio Hongqi produce ancora grandi limousine con lo stile retrò delle auto presidenziali ma è destinato a cambiare velocemente e molto.
Strategia espansionistica e Tesla come modello
Adesso nella strategia espansionistica a livello mondiale della FAW e del governo cinese – che ne detiene il controllo – vuole fare della Hongqi un marchio di lusso nelle zero emissioni. Seguendo così il modello lanciato con successo dalla Tesla, alla quale anche per questo è stato concesso di entrare sul mercato cinese.
L’ultimo modello presentato dalla FAW Hongqi Bandiera Rossa al salone di Francoforte lo scorso settembre è la Hongqi S9. Un propotipo aggressivo, sportivo, dotato di elettrificazione spinta e ben 1.400 cavalli di potenza.
Auto elettrica cinese Made in Italy
Se avere la Tesla in Cina aiuta a comprendere meglio la filosofia, oltre che la tecnologia e le strategie che hanno aperto porte internazionali tradizionalmente blindate come quelle dell’alto di gamma automobilistico, poter accedere alle competenze italiane e al marchio Made in Italy può fare il resto.
Ecco quindi il perchè dell’investimento nella Motor Valley emiliana con il potenziale di creare migliaia di posti di lavoro.
Le assunzioni inizieranno subito, già entro la fine di giugno. Con l’obiettivo di avviare la produzione entro il 2021. L’inizio del programma prevede la realizzazione di un Centro ricerca e sviluppo e di un centro di design.
Nell’idea dell’investitore c’è però anche la costruzione in Emilia Romagna dello stabilimento per le attività produttive.
La nuova fabbrica di vetture esclusivamente a zero emissioni o ibride di Hongqi Bandiera Rossa nascerà nei prossimi mesi, per essere pronta a trasformare i risultati della ricerca e sviluppo e del design in automobili da immettere sul mercato internazionale.
Accordo con la start-up Silk EV
Il gigante FAW ha avviato una partita doppia insieme a una piccola start-up Silk EV, che dovrà dare agilità e anche un tocco di internazionalità l’operazione.
L’investimento in Italia viaggia infatti in parallelo all’operazione avviata insieme alla Silk nella città cinese di Changchun, dov’è iniziata da meno di un mese la costruzione di una nuova fabbrica per il marchio Hongqi.
La fabbrica avrà una capacità produttiva di duecentomila vetture l’anno e sarà completata entro il 2022. Anche in questo caso si tratta di un investimento di un miliardo di euro nella fabbrica e 350 milioni in un centro ricerca e sviluppo.
La nuova fabbrica di Changchun produrrà dal 2022 proprio le auto ad elevata elettrificazione della serie S, aperta prprio dalla S9 con trazione ibrida da 1.400 cavalli e velocità massima di 400 km/h.
Nel nome del 5G
La Faw ha firmato con Huawei Technologies l’ingresso nell’alleanza 5G automotive ecosystem e promette di avere nei futuri modelli Hongqi sviluppati e prodotti in Cina e in Italia le più avanzate tecnologie di iperconnessione.
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