Le auto da sogno potranno essere uno schiaffo alla miseria, non certo all’ambiente. E non solo per le emissioni. Ecco perché realtà come Bentley guardano già oltre e immaginano, anzi sperimentano.
Bentley EXP 100 vuol dire proprio questo: Experimental 100. E se il numero allude al fatto che la casa della B alata fu fondata nel 1919, dalle parti di Crewe quella parola viene usata per i concept.
Ispirata al passato, guarda al futuro
La EXP 100 è un mastodonte lungo 5 metri e 80 e largo 2 metri e 20, tutto in alluminio e carbonio, ma soprattutto ha soluzioni innovative per i materiali, è assistita dall’intelligenza artificiale, è a guida autonoma ed è elettrica. Bentley aveva già presentato la EXP 12 Speed6e nel 2017, concept che prefigurava la Continental GT di terza generazione.
Il filo rosso che unisce tutte e tre le vetture è fatto di storia e di stile. Tutte si ispirano infatti alla Continental R del 1953 e alle cosiddette “Blower”, le Bentley con motore sovralimentato con compressore volumetrico che, a cavallo degli anni ’20 e ’30, partivano da Crewe verso la Francia, vincevano la 24 Ore di Le Mans e ripassavano la Manica con la coppa nel sedile posteriore.
Altri tempi, sublimati in splendide tradizioni che tuttavia non sono più sufficienti per chi vuole altro tempo nella storia.
Il nuovo lusso sono le batterie
Queste domande se le sta facendo anche un altro baluardo della tradizione britannica come la Rolls-Royce. La EXP 100 guarda a come potrebbe essere una Continental GT del 2035 tenendo ben presente che l’elettrificazione è già iniziata a Crewe con la Bentayga ibrida plug-in e che nei piani c’è un’elettrica già per il 2021.
Il concept ha 4 motori per 1.500 Nm di coppia e prestazioni da supercar (300 km/h, 0-100 km/h in 2,5 secondi) e un’autonomia di 700 km. Il merito è di una batteria di prossima generazione – ma di una tecnologia che la Bentley non rivela – che ha una densità di energia 5 volte superiori alle attuali e si ricarica all’80% in 15 minuti.
Dunque, c’è da stare tranquilli per il futuro anche per noi mortali visto che la batteria della EXP 100 è presumibilmente molto grande, ma anche leggera: il peso totale della vettura è di 1.900 kg, meno di qualsiasi altra Bentley esistente.
Autonomia lunga, filiera corta
Ci sono due livelli di guida autonoma e un’assistente ad intelligenza artificiale capace di rilevare i dati biometrici degli occupanti. Ma le cose più interessanti riguardano i materiali. La vernice della carrozzeria, ad esempio, utilizza un pigmento ottenuto dalla cenere lolla del riso.
La pelle, vero e proprio feticcio del lusso, è finta e ottenuta dagli scarti della vinificazione, in più trattata con anilina di origine organica. Il legno deriva da alberi caduti naturalmente. Ce n’è anche di un altro tipo vecchio di 5.000 anni e utilizzato in un materiale innovativo che incorpora rame.
Il cotone e il cuoio provengono da filiere sostenibili e corte, come nel caso del cristallo della Cumbria e dei tappetini in lana proveniente dai pascoli britannici. Il tetto è provvisto di prismi capaci di regolare l’afflusso di luce e dunque di energia e calore all’interno dell’abitacolo.
Grande futuro dai piccoli numeri
Non mancano i tocchi spettacolari come la griglia con trama a rete che fa tutt’uno con i fari e si illumina, la statuetta che esce dalla sommità della calandra o le portiere che si sollevano verso l’alto come una Lamborghini. È evidente però che il senso della EXP 100 è un altro
Le auto di lusso devono trovare non solo il modo di abbassare fino ad annullare le proprie emissioni, ma anche formulare nuove proposizioni per rendersi socialmente accettabili.
Ci sono altri due messaggi. Il primo è che la migliore tecnologia costa e dunque se la possono permettere (per farla pagare al cliente) le auto costose; il secondo è che – per paradosso – questi marchi possono effettuare tali investimenti perché appartengono a gruppi che vendono milioni di veicoli.
Questo dà tuttavia la fondata speranza che tutti i benefici di un’auto elettrica compiuta potranno passare a modelli acquistabili da tutti, dà ancora un senso ad auto come le Bentley e indica che nel futuro delle emissioni zero c’è spazio per tutti.