Bosch individua in elettromobilità, idrogeno e Internet delle cose (IoT) i tre filoni chiave per il suo futuro.
Il grande fornitore tedesco di tecnologia e servizi combina l’Internet delle cose (IoT) con l’intelligenza artificiale e punta tutto sull’hi-tech e sull’ecosostenibilità mettendo al centro della sua strategia l’elettromobilità.
Il marchio tedesco sostiene infatti che attraverso una mobilità elettrica a zero emissioni sarà possibile creare nuove opportunità di business sulla scia dei cambiamenti tecnologici ed ecologici in atto.
Espansione software
Volkmar Denner, Ceo di Bosch, ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto annuale dell’azienda:
‘’Bosch ha superato bene il primo anno della pandemia, siamo fra i vincitori nella transizione verso l’elettrificazione e stiamo significativamente espandendo la nostra attività software integrando l’intelligenza artificiale’’.
Nella tecnologia powertrain, l’elettromobilità si sta affermando come il core business di Bosch.
Cinque miliardi sull’elettromobilità
Non a caso il marchio ha effettuato ingenti investimenti in questo settore: solo per quest’anno sono previsti ulteriori 700 milioni di euro. Ad oggi sono già stati investiti 5 miliardi di euro nell’elettromobilità.
Attualmente il fatturato Bosch dei componenti dei sistemi di propulsione elettrici sta registrando una crescita doppia rispetto al mercato, pari a quasi il 40%. L’obiettivo è incrementare il fatturato annuale di cinque volte, per un totale di circa cinque miliardi di euro entro il 2025.
L’impegno globale per combattere i cambiamenti climatici sta spingendo verso l’elettrificazione e l’idrogeno verde.
‘’L’elettrificazione richiede soluzioni non soltanto per la mobilità, ma anche per il riscaldamento negli edifici’’
Ha specificato Denner.
Nell’elettromobilità, gli elementi chiave del cambiamento sono la riduzione dei costi delle batterie e le norme sulle emissioni per raggiungere gli obiettivi climatici.
Elettrico negli edifici
Nella tecnologia per l’edilizia, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento e la climatizzazione, l’impiego di pompe di calore ed energie rinnovabili sta acquisendo un ruolo sempre più importante.
Per esempio, negli impianti di riscaldamento, Bosch sta registrando una crescita molto più rapida rispetto al mercato, con soluzioni basate sull’elettricità.
Il fatturato delle pompe di calore è cresciuto di oltre il 20% nel 2020; Denner prevede che triplicherà entro il 2025. Inoltre, l’azienda stima che la ristrutturazione degli edifici residenziali prevista dal Green Deal europeo darà un ulteriore forte impulso.
In questa prospettiva, il marchio intende sfruttare la propria ‘’capacità di investimento e di produzione su larga e scala e il suo know-how nella commercializzazione’’.
Solo per quanto riguarda le pompe di calore aria- acqua dell’azienda, particolarmente efficienti e silenziose, nel 2020 le vendite sono quasi raddoppiate in Germania.
L’idrogeno è strategico
Bosch si sta anche concentrando sul mercato in crescita dell’idrogeno: l’azienda ritiene in particolare che il settore legato all’idrogeno verde nell’UE avrà un valore di quasi 40 miliardi di euro entro il 2030, con tassi di crescita annuali del 65%.
Le celle a combustibile convertono l’idrogeno in elettricità e Bosch sta sviluppando soluzioni di celle a combustibile sia stazionarie sia per applicazioni nel settore della mobilità.
Un miliardo sulle celle a combustibile
Dal 2021 al 2024 Bosch prevede di investire oltre un miliardo di euro in questa tecnologia.
“Bosch è già H2-ready”.
Ha dichiarato Denner. Il piano prevede di mettere in funzione quest’anno 100 impianti di celle a combustibile stazionarie. Forniranno elettricità ad utenze quali data center, produttori industriali e aree residenziali. Una cella a combustibile ad ossidi solidi stazionaria, situata al centro di Bamberg, in Germania, è stata messa in funzione alla fine di marzo 2021 insieme a Stadtwerke Bamberg, l’ente dei servizi pubblici della città.
Mercato da 18 miliardi entro il 2030
Bosch stima che il mercato dei componenti per le celle a combustibile mobili avrà un valore di circa 18 miliardi di euro entro la fine del decennio. Denner è convinto che sotto questo punto di vista Bosch vanti un’ottima posizione:
‘’Abbiamo ciò che serve per essere leader anche in questo mercato’’.
Di recente Bosch ha costituito una joint venture con il gruppo cinese Qingling Motors per produrre sistemi di propulsione a celle a combustibile. Entro la fine di quest’anno scenderà in strada una prima flotta di 70 autocarri.
Clicca qui e leggi Bosch e Qingling Motors insieme per spingere l’idrogeno in Cina.
Intelligenza artificiale
Non solo elettromobilità ma anche intelligenza artificiale che, secondo Bosch, genererà un fatturato di miliardi di euro nei prossimi anni.
Si prevede il raddoppio delle vendite dei dispositivi dotati di connettività per la casa: dai quattro milioni di unità dello scorso anno a circa otto milioni nel 2021
Inoltre, Bosch intende utilizzare l’IA per valutare i dati relativi al modo in cui i clienti utilizzano i prodotti al fine di fornire aggiornamenti software per creare nuove funzioni e servizi per i clienti.
Per esempio, nel settore della videosorveglianza, l’analisi video basata sulle reti neurali apre la strada a nuove possibilità. A questo scopo Bosch sta integrando rilevatori sia nelle nuove telecamere sia in un box IA da collegare ai dispositivi installati.
La prima applicazione è un rilevatore di traffico che inizialmente sarà in grado di rilevare e individuare i veicoli con precisione nelle situazioni di traffico intenso, anche in condizioni di scarsa illuminazione. Secondo l’azienda, maggiore è la quantità di dati che confluisce nell’applicazione del cliente, più aumentano le capacità dell’IA, tra cui rilevare gli incidenti con precisione.
Combustibili rinnovabili
‘’L’azione per il clima non consiste nel porre fine al motore a combustione interna. Consiste nel dire addio ai combustibili fossili. E mentre l’elettromobilità e l’energia di ricarica verde rendono il trasporto su strada a zero emissioni, lo stesso vale per i carburanti rinnovabili’’ ha detto Denner. Il ceo di Bosch ha ricordato che la mobilità a zero emissioni è un obiettivo ambizioso quasi quanto lo era andare sulla Luna negli anni Sessanta.
Tuttavia, a differenza dell’allora presidente USA Kennedy, che si limitò a porre il grande obiettivo di “mandare il primo uomo sulla Luna” lasciando che fossero gli ingegneri a decidere come fare, la Commissione europea sta agendo nel modo opposto. “Questo è un modo per bloccare le alternative per l’azione per il clima – ha dichiarato Denner – Se la società vuole davvero agire a favore dell’ambiente, è essenziale che gli approcci tecnologici non vengano messi l’uno contro l’altro. Dobbiamo invece combinarli’’.
Bosch Carbon neutral
Bosch sta portando avanti i propri obiettivi sull’azione per il clima come pianificato. Ora che è stato certificato lo stato “climate-neutral” del Gruppo Bosch nelle oltre 400 sedi di tutto il mondo, Bosch sta dando forma ai propri piani per il cosiddetto “Scope 3”
L’azienda punta a ridurre le emissioni di carbonio del 15%, rispetto al livello del 2018, lungo la sua intera catena del valore, dai fornitori ai clienti, entro il 2030, per una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 67 milioni di tonnellate. ‘’Sicuramente i nostri sforzi faranno virare la nostra gamma di prodotti verso l’efficienza energetica o addirittura il cambiamento tecnologico. In futuro, l’impronta di carbonio di un fornitore di merci o di servizi logistici sarà uno dei criteri per l’assegnazione dei nuovi contratti di fornitura – ha spiegato Denner – Questo darà i suoi frutti in termini di mitigazione del riscaldamento globale’’.
Per il 2021 Bosch prevede che l’economia mondiale crescerà di poco meno del 4% quest’anno, dopo una contrazione di circa il 3,8% dello scorso anno. Bosch infatti ritiene di essere consapevole dei rischi che interessano il settore automotive, in particolare per quanto riguarda i semiconduttori che sono molto richiesti. L’azienda sta facendo tutto quanto in suo potere per supportare i propri clienti in questa situazione difficile.Tuttavia, non è previsto un miglioramento a breve termine e la situazione potrebbe anche influire sugli sviluppi dell’attività nell’anno in corso.
A lungo termine, Asenkerschbaumer ritiene che sia necessario rendere tutte le catene di approvvigionamento dell’industria automobilistica meno soggette a interruzioni. Inoltre, l’allineamento del business della mobilità con aree di importanza futura quali l’elettromobilità, la guida autonoma e le architetture future dell’elettronica richiedono enormi investimenti anticipati.
‘’In questo contesto di profonda trasformazione, il 2021 è un anno molto importante e sfidante’’.
Secondo Denner, la trasformazione di Bosch da un lato costerà posti di lavoro, dall’altro presenterà nuove prospettive per i collaboratori. Negli stabilimenti principali, Bosch sta sfruttando le abilità acquisite dallo sviluppo e dalla produzione di sistemi a benzina e diesel per applicarle a nuove tecnologie quali le celle a combustibile.
Ricollocazione delle risorse umane
‘’Abbiamo già ricoperto oltre metà delle posizioni legate all’elettromobilità con collaboratori del settore dei motori a combustione’’.
Ha dichiarato il ceo di Bosch. Inoltre, è stata creata una piattaforma di collocamento a livello aziendale per individuare rapidamente gli specialisti per le posizioni nelle aree di importanza futura.
Bosch sta compiendo progressi anche nei programmi di digitalizzazione: dall’inizio del 2020, il portale di formazione interno ha registrato oltre 400.000 accessi. Nel 2020, più di una sessione di formazione su tre si è svolta online; si prevede che questo numero salirà del 50% entro il 2023.