DI MARIO CIANFLONE – GIORNALISTA DEL SOLE 24 ORE
Se esiste davvero un mezzo che può davvero essere facilmente elettrico è proprio lo scooter. Un veicolo che per sua natura, e salvo rari casi, non è un oggetto della passione bensì uno strumento utilitario di mobilità urbana.
Gli scooter non danno adito a range anxiety perché l’uso è mediamente urbano con spostamenti circoscritti a qualche decina di chilometri e si ricaricano facilmente anche perché quasi sempre non stanno in strada ma in un box a portata di presa.
Eppure l’offerta è limitata. Il mercato italiano è diviso in due: pochissimi veicoli di pregio realizzati da marche note e veicoli di provenienza cinese dallo stile spaventoso e dalla qualità dubbia. Cosi da una parte troviamo Bmw C Evolution long range (che costa la bellezza di 16.500 euro) e la Vespa Elettrica che con i suoi 6.500 non è proprio per tutti, e dall’altra parte abbiamo oggetti quasi economici come Emco Nova che per di più copia in modo spudorato la Vespa.
Per non parlare di cloni a pile del Suzuki Burgman che vanno sotto il nome di Ecostrada Ghibli e Levante (chissà se Maserati lo sa). Insomma ci sono un sacco di veicoli sconosciuti di produzione cinese ma spacciati per italiani o tedeschi ai quali accordiamo il beneficio del dubbio ma aspettiamo roba seria.
Honda dove sei? Dove è il Pcx elettrico presentato come concept definitivo al salone di Tokyo due anni fa? Ma fare un SH a ioni di litio pare brutto?
E Suzuki? Non pervenuta. Yamaha sparita.
I grandi marchi sono assenti e intanto ci godiamo, tra i modelli abbordabili gli onesti e italiani Askoll e anche i cinesi Niu che sembrano innovativi e ben progettati.