di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Chi lo ha detto che l’elettrificazione è una tecnologia per vetture noiose e utilitarie che devono consumare poco ed emettere io minimo possibile di CO2?
A smentire questo gli esempi non mancano dalle Tesla che in fondo sono top car di lusso con tanto di pulsantino per esagerare con le prestioni, alla debuttabte Porsche Taycan.
Fino, e questo fa scalpore, la nuovissima SF90 Stradale cioè l’ibrida plug-in del Cavallino rampante
Ferrari SF90 Stradale
Una sportiva estrema da 1.000 cavalli con performance esuberanti.
Prima osservazione: perché costringere un produttore come Ferrari che costruisce poche autovetture (forse arriverà prossimamente a 10.000 unità all’anno) le quali, oltretutto di km ne fanno pochi a soggiacere a normative sulle emissioni tanto restrittive? Probabilmente non ha senso visto l’impatto ambientale che va oltre il trascurabile.
Allora cosa ha fatto Ferrari?
Ha trasformato un limite in una opportunità e con la SF90 Stradale, nome che evoca palesemente la Formula Uno e i 90 anni della scuderia del Drake, ha spinto a fondo corsa il pedale dell’accelerazione verso l’innovazione. E ha utilizzato i motori elettrici per raggiungere prestazioni mai raggiunte prima da una vettura di serie (Stradale, appunto).
Parlano I numeri
E i numeri parlano chiaro: 780 cavallo termici aiutati da 220 elettrici erogati da 3 motori per bruciare lo zero cento in 2.5 secondi. Ma non solo: percorrere amxhe 25 km a emissioni zero così da entrare nelle ztl senza il suono, anzi la musica, delle Rosse.
Poco male poi si può dare gas e far sentire cosa possono fare le supercar italiane, anzi megacar.
E non c’è da preoccuparsi: i ghiacci non si scioglieranno per questo.