La General Motors, nonostante le incognite legate allo sviluppo dell’epidemia da Coronavirus per il prossimo periodo, prevede di vendere un milione di auto elettriche entro il 2025.
Il piano indica oltre 10 modelli da lanciare entro il 2023 con un investimento di 8 miliardi di dollari. Le armi “tecniche” della strategia sono almeno quattro.
La piattaforma BEV3
La prima è la piattaforma BEV3. Sarà modulare a tal punto da essere da base per automobili e truck, dunque Suv e persino pick-up, ma anche applicazioni sportive. Coprirà tutte queste varianti con 19 configurazioni rispetto alle 550 necessarie per le auto con motore a combustione interna. La batteria avrà capacità compresa tra 50 e 200 kWh, a 400 o 800 Volt e ricarica a 200 kW o 350 kW. Permetterà di avere la trazione anteriore, posteriore o integrale con motori e trasmissioni prodotti dalla stessa General Motors.
Ultium e la joint-venture con LG Chem
La seconda è Ultium, la tecnologia della batteria. È stata sviluppata insieme a LG Chem, partner di GM sin dalla prima Chevrolet Volt del 2011. Le due entità hanno stabilito una joint-venture da 2,3 miliardi di dollari e la costruzione di uno stabilimento con una capacità di 30 MWh. I suoi punti forti sono i costi e la flessibilità: meno di 100 dollari/kWh grazie una chimica NCA con contenuto di cobalto diminuito del 70%, cablaggi tagliati dell’80% e la possibilità di disporre le celle in orizzontale o verticale con effetti positivi su stile e spazio abitabile.
Accelerazione improvvisa
La terza è la gamma. Entro il 2023 si prevedono almeno 10 modelli elettrici. Si inizia quest’anno con la Cadillac Lyriq e la nuova Chevrolet Bolt, annunciata con una capacità di 66 kWh e autonomia di 259 miglia (417 km). Ci sarà anche una Bolt crossover nel 2021 insieme all’Hummer, sia pick-up sia Suv. Nel 2022 arriverà la Cadillac Lyriq, poi nel 2023 la Celestiq e un Suv. Nel 2024 un paio di Buick e una Chevrolet. In GM si parla anche di una Camaro elettrica. Ci sarà sicuramente una sportiva con 0-100 km/h in 3 secondi.
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Un milione di EV entro il 2025
La seconda è il sistema produttivo. General Motors ha costruito un’integrazione verticale praticamente perfetta e ha un bagaglio di esperienze (e di errori) di 25 anni. Ha un consolidato centro di sviluppo delle batterie a Warren e ha speso 2,2 miliardi di dollari per trasformare lo stabilimento di Hamtramck nel primo dedicato al 100% all’elettrico. Altri 300 milioni sono stati spesi per l’impianto di Orion dove si fa la Bolt. L’obiettivo è di vendere un milione di elettriche entro il 2025, il 60% in Nordamerica e il 40% in Cina.
Integrazione, margini e trasmutazione
GM non è più presente in Europa, ma le mosse del più grande costruttore americano hanno comunque un impatto sull’industria automotive. Vanno segnalate tre caratteristiche del piano di elettrificazione. Il primo è che, così come Toyota, GM condivide con il fornitore il rischio legato alle batterie. Il secondo è che si basa sui Suv e su auto di costo e prestazioni elevate ad eccezione di Chevrolet. La terza è che l’elettrificazione è un’occasione per trasmutare i brand. Cadillac e Hummer saranno un’altra cosa.