Semplicemente e, in corsivo. Così si chiamerà la nuova elettrica di Honda, la prima di una nuova generazione che permetterà alla casa giapponese di avere il 100% di modelli elettrificati in Europa già nel 2025. La Honda e porterà a compimento il percorso tecnico e stilistico iniziato al Salone di Francoforte del 2017 con la EV concept e proseguito con la “e concept”, mostrata all’ultimo Salone di Ginevra e che anticipa in tutto e per tutto il modello di serie atteso in vendita per il 2020. Honda afferma di avere già 39mila manifestazioni di interesse e prepara il terreno distillando notizie su un’auto che riprende gli stilemi della N360 del 1967, ma sfrutta la prima piattaforma sviluppata da Honda per auto elettriche.
Guardare dietro
Avrà il motore posteriore, le sospensioni in alluminio e un baricentro basso con le masse perfettamente ripartite tra i due assali grazie al posizionamento sotto il pavimento della batteria che è raffreddata a liquido. Ha una capacità di 35,5 kWh per un’autonomia di oltre 200 km e si potrà ricaricare all’80% in 30 minuti attraverso una presa CCS2 posizionata sotto lo sportellino che si trova sulla parte anteriore della vettura. Da un lato dunque viene confermata la visione, tipicamente giapponese, dell’auto elettrica come cittadina e non oltre, dall’altro viene adottato lo standard europeo di ricarica al posto del giapponese CHADeMo. Non ancora comunicato invece il fornitore per le celle al litio della batteria. Due sono le opzioni possibili: Blue Energy, ovvero la joint-venture costituita nel 2009 tra Honda e GS Yuasa, o CATL, leader mondiale con il quale la casa giapponese ha stabilito il febbraio scorso un contratto di fornitura per 56 GWh da qui al 2027.
Soprattutto ibrido
Entro il 2030 la metà delle Honda vendute nel mondo sarà elettrificata e un altro 15% sarà ad emissioni zero (elettrico e idrogeno). Stime dunque più prudenziali di altri costruttori, che tengono conto della presenza globale di Honda e della consapevolezza che l’auto elettrica non potrà e – forse – non dovrà essere a buon mercato, mentre l’ibrido avrà uno sviluppo esponenziale. La e infatti ha tutte le caratteristiche di un prodotto di alto profilo, perché sarà lunga 3,9 metri, anche per la plancia mescolerà il design retrò con la migliore tecnologia e avrà di serie i retrovisori sostituiti da telecamere, una soluzione adottata anche dall’Audi E-Tron e che sulla giapponese migliora i consumi del 3,8%, valore notevole per un’auto destinata a contesti urbani. Dall’altro lato, dopo il lancio dell’ibrido su CR-V (una delle auto più vendute al mondo), entro la fine dell’anno sarà il turno della Jazz.
Le occasioni mancate
In realtà, è un ritorno visto che una versione ibrida è già esistita tra il 2010 e il 2013 senza che nessuno o quasi se ne accorgesse. La nuova Jazz ibrida sarà presentata entro la fine dell’anno e ha ben altre intenzioni: sfidare la Yaris Hybrid e la Renault Clio E-Tech riprendendo un discorso avviato molti anni fa. La Honda infatti iniziò il suo processo di elettrificazione con l’ibrido e la Insight nel 1997, contemporaneamente alla Toyota Prius. Tecnologicamente era un vero e proprio gioiello e aveva un’aerodinamica da primato (cx di 0,25), ma fu poco più di un esperimento. Più realistica fu la seconda Insight, ma non fu il successo che la casa giapponese si aspettava. Ancora meno lo è stata la CR-Z, una piccola sportiva che sarà ricordata come la prima – e forse l’ultima – ibrida con il cambio manuale.
La visione e il mercato
Riservata al mercato giapponese è la HR-V ibrida (che lì si chiama Vezel) mentre la Accord ibrida è venduta solo sul mercato domestico e in Nordamerica dove ci sono anche la Insight di terza generazione e le Acura RLX e MDX. La Honda NSX, con il suo sistema composto da un V6 biturbo e 3 motori elettrici da 581 cv, è evidentemente un prodotto esclusivo. Storicamente più chiara appare la visione relativa all’idrogeno: la FCX del 1999 è stata infatti la prima fuel cell ad essere omologata e l’attuale FCX Clarity è una delle auto ad idrogeno più avanzate, oltre ad essere offerta in versione elettrica e ibrida plug-in. Non parliamo certo del modello in grado di fare il mercato e di portare le emissioni medie di Honda sotto la soglia fatidica dei 95 g/km di CO2 entro il 2021.