Il progetto italiano di ibrido solare HySolarKit per auto già circolanti, quindi spesso molto inquinanti, è portato avanti da un partenariato di 4 aziende: Mecaprom, Solbian, Landi Renzo ed eProInn – Energy and Propulsion Innovation, spin-off dell’Università di Salerno fondato dal professor Gianfranco Rizzo.
Si tratta di un approccio all’elettrificazione che porta alla ribalta la rigenerazione funzionale ed energetica del parco auto già circolante, anche datato, per accelerare in modo deciso verso il raggiungimento dei traguardi sul contenimento delle emissioni.
Interessata anche la Toyota
Questo il nuovo filone di lavoro all’attenzione dei media dopo l’intervento di Akio Toyoda il 13 gennaio scorso, in occasione del Tokyo Auto Salon. Il Ceo di Toyota ha sostanzialmente proposto l’elettrificazione dei veicoli già esistenti, ovvero una sistematica operazione di retrofit che vede la conversione delle loro motorizzazioni endotermiche tradizionali in powertrain evoluti, capaci cioè di affiancare il contributo delle nuove auto nella lotta al cambiamento climatico.
Tutto questo con una soglia di costo evidentemente pensata per il grandissimo numero di automobilisti non propensi alla sostituzione immediata della vecchia vettura. Un metodo, dunque, anche con risvolti sociali abbinati alla necessità di velocizzare la transizione.
Progetto Save per l’ibrido solare
Anche l’Europa ha già sposato l’idea da tempo, come dimostra il progetto Save (Solar Aided Vehicle Electrification) finanziato dalla Commissione europea per lo sviluppo e l’industrializzazione del sistema HySolarKit, la conversione di vetture benzina o diesel in veicoli ibridi alimentati anche ad energia solare.
Nella sede presso il campus di Fisciano, i ricercatori provenienti da eProLab, il gruppo di ricerca del Dipartimento d’Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno, lavorano alle fasi di industrializzazione finale del HySolarKit, che prevede l’aggiunta ad una vettura tradizionale, a trazione e propulsore termico anteriore, di due motori elettrici integrati nelle ruote posteriori (Hybrid Electric Retrofit System, “HERS”). Si realizza in questo modo una trazione integrale ibrida, con i motori elettrici alimentati da una batteria addizionale al litio.
Doppia possibilità di ricarica
Questa può essere ricaricata dalla rete elettrica, con una opzione plug-in, oppure da pannelli solari flessibili ad alto rendimento prodotti da Solbian, partner del progetto, montati sul tetto e sul cofano dell’auto.
In questo caso, la ricarica avviene in modo gratuito e tanto nelle fasi di guida che di sosta. La trazione integrale ibrida viene poi gestita attraverso una interfaccia passiva con la centralina di controllo del veicolo, chiamando cioè in causa l’intervento dei motori elettrici posteriori in base alle condizioni di carica degli accumulatori, ma senza interferire con le regolazioni originali del veicolo, dunque con una adattabilità elevata anche a vetture datate, circa il 70% del parco circolante europeo secondo quanto dichiarano gli esperti della eProInn.
Per l’azienda, l’intervento dei motori elettrici consente un miglioramento evidente nelle prestazioni, con una riduzione del 20% nel tempo necessario per l’accelerazione 0-100 km/h, ma anche con una diminuzione nei consumi e nelle emissioni che può raggiungere il 25% nella tipica guida urbana.
Il lavoro della eProInn si sta rivolgendo anche ad un update sostanziale del HySolarKit con il sostegno dei fondi di Campania Start Up Innovativa, per l’aggiunta di una funzionalità di guida in modalità 100% elettrica per brevi tratti.