La nuova disciplina è la Scienza della sostenibilità e deve permettere a settori che individualmente non riescono a indicare le soluzioni per un mondo ormai estremamente complesso, di collegarsi tra loro ed arrivare all’indicazione di strade percorribili in tempi brevissimi. E poi aggiornabili continuamente, come continuamente il pianeta si evolve. Nata su iniziativa dell’Università do Tokyo e coordinata dall’Università delle Nazioni Unite, la scienza della sostenibilità prospetta un futuro estremamente attraente per l’energia, l’ambiente, la mobilità e l’automobile.
La sezione “Energy sources of the future” che ho curato per l’Handbook of sustainable engineering, coordinato Joanne Kauffmann del MIT – Massachusets Institute of Technology e da Kun-Mo Lee dell’Environmental Protection Agency americana, mostra chiaramente che l’Obiettivo Zero Emissioni è possibile.
L’ingegneria mondiale è chiamata a progettare soluzioni e prodotti industriali di larga diffusione e di grande impatto sull’occupazione e sull’economia. C’è da trovare una strada tecnologica che non la metta in contrasto con l’ambiente, né con i meccanismi economici e politici che oggi faticano a conservare condizioni di mercato soddisfacenti.
Lo sforzo dei colossi industriali, unito a quello delle istituzioni di ricerca ed universitarie può portare con successo all’individuazione delle tecnologie alle quali far riferimento per riavviare il processo di sviluppo in maniera di nuovo sana. Quindi meno finanza e meno strategie commerciali, più attenzione al prodotto. Prodotto che deve tornare la prima e più importante voce di profitto per chi produce, non semplicemente l’appoggio su cui costruire operazioni finanziarie alle quali è delegata la responsabilità di generare utile.
Un’industria che torni a guadagnare con i prodotti che realizza, non con gli artifici finanziari, è la prima garanzia di sostenibilità.
Una specie di bomba, che esplodendo permetterà di assicurare un futuro all’energia, all’auto e agli altri prodotti industriali. La bomba contiene la capacità di accumulare energia in modo pulito e abbondante e senza condizionamenti sulla fonte da utilizzare, quindi senza un legame obbligato col petrolio. Tecnologie di produzione di energia da fonti rinnovabili, utilizzate per produrre proprio quell’energia che si vorrà accumulare in modo pulito ed efficiente. Sviluppo di nuove tecnologie legate a nuovi vettori energetici puliti, come l’elettricità e l’idrogeno. Producibili da diverse fonti ed utilizzabili in modo efficiente e senza emissioni.