la Opel accelera sulla strada dell’elettrico.
Lo fa iniziando da “Casa propria”, come tutti dicono bisognerebbe fare ma in pochi davvero fanno.
La Opel farà di Rüsselsheim – città tedesca dove è stata fondata nel 1862 e costruisce automobili dal 1901 – una città ideale per la mobilità elettrica, con ben 1.300 punti di ricarica entro il 2020.
La località, che ospita anche il centro di ricerca e sviluppo europeo del gruppo Hyundai, dista 10-15 minuti dall’aeroporto di Francoforte e, visto che la sua popolazione non supera i 65mila abitanti, avrà la più alta concentrazione di colonnine di tutta l’Unione Europea.
Basti pensare che attualmente Amburgo, la città più “densa” in Germania, ha 785 punti di ricarica a fronte di una popolazione di 1,8 milioni di abitanti.
Nell’iniziativa saranno investiti 12,8 milioni di euro (dunque circa 10mila euro a punto di ricarica), grazie a un finanziamento del Ministero dell’Economia tedesco e sarà curata da un consorzio del quale fanno parte la municipalità, la Opel e la RheinMain University.
L’Università, grazie ai dati raccolti, studierà anche i comportamenti di mobilità. Lo stesso ateneo avrà 20 nuovi punti di ricarica. Altri saranno dislocati nei complessi residenziali, presso i supermercati e i centri commerciali e anche nei presso del locale ospedale.
Nei parcheggi ce ne saranno 600 e ben 350 negli spazi adibiti alle auto aziendali della stessa Opel. Altri 50 saranno su altre proprietà private.
Il progetto di fare di Rüsselsheim un punto di riferimento e di studio per l’infrastruttura di ricarica era stato già scritto nel 2017 sul PACE!
Ovvero nel piano strategico di rilancio che PSA ha messo in campo per Opel.
Il PACE! prevede il lancio di 4 modelli elettrificati entro il 2020 e dal 2024 prevede che tutte le Opel abbiano una versione elettrica. Per farlo, saranno sfruttate al massimo le sinergie con il gruppo PSA.
La Grandland PHEV infatti, che condivide la stessa piattaforma della 3008, sarà la prima Opel ibrida plug-in. E anche la futura Opel Corsa, che nascerà sulla stessa base tecnica della DS3 Crossback e della Peugeot 308, avrà una versione elettrica.
Altrettanto interessante è che queste vetture, appena uscite dalla fabbrica troveranno l’ambiente migliore per vivere e prosperare.
Immaginate, ad esempio, che un’iniziativa analoga a Rüsselsheim venga attuata a Wolfsburg, Stoccarda, Detroit, Nagoya oppure a Cassino, a Mirafiori o a Melfi.
Sarebbe segnale giusto per dimostrare che si tratti di un futuro nel quale i costruttori credono.
Coinvolgendo, prima di tutto, le persone che queste nuove auto sono chiamate a produrle e, magari, a comprarle o ad utilizzarle.
Sì, proprio in un unico sistema nel quale l’elettrico non si veda solo passare, ma si possa vivere tutti i giorni. Un’occasione a disposizione dei costruttori per tornare ad essere più sociali, oltre che “social”.