Di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Il sonno della ragione genera mostri. E se la ragione viene offuscata da un combinato disposto di idee di marketing allora le mostruosità sono davvero grandi. In tutto i sensi. Sono i megasuv: giganteschi, poco piacevoli a vedersi, arroganti in strada a prescindere dall’attitude del guidatore ma per le dimensioni del tutto incompatibili con le strade e le esigenze di libera mobilità degli altri utenti della strada. Gli ultimi modelli di passaporto tedesco, ma nati in America, sono totalmente assurdi. Dei tir vestiti da veicolo privato.
Beninteso, non voglio dire che sono brutti sporchi e cattivi e dire e riaffermare la vulgata “i suv inquinano“, frase spesso ripetuta da quelli che confondendo il clima con il meteo credono che la colpa del caldo di questi giorni sia delle auto e dei grossi suv.
Voglio solo dire che in un mondo dell’auto che punta a stile e leggerezza, sostenibilità e razionalità tecnica, lusso sposato alle soluzioni smart, proporre suv grossi come un furgone, lunghi 5 metri, larghi più di due e pesanti come il timone di una portaerei è del tutto privo di senso. Un gigantismo inutile a iniziare dalle ruote tanto alte che per salire a bordo devi essere alto (e forse anche blu) come un Na’vi di Pandora in Avatar.
Ecco proponi cose del genere poi ti riempi la bocca parlando per ore nelle conferenze di super sostenibilità, di stile e di scelte coerenti.
Come diceva Totò? Ah sì: “Ma mi faccia il piacere!“