di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Auto o mezzi pubblici, suv da due tonnellate oppure bicicletta, con cestino. E, ancora, macchina oppure fighettossimo monopoattino.
Nessuno parla di moto e scooter
E lo scooter? E la moto?
No! No questi veicoli pratici, ecologici e anche divertenti o addirittura emozionanti non rientrano nei radar dei guru della mobilità, non sono considerati un’alternativa meritevole di sostengo da parte di coltissimi sindaci e assessori di grandi città.
Gli stessi che sprecano denaro pubblico per restringere carreggiate, costruire ciclabili nelle mitiche land of nowhere e lanciare allarmi smog anti-auto quando i riscaldamenti vanno a manetta.
La realtà è un’altra
Eppure moto e scooter sono la prima alternativa all’auto, ai mezzi pubblici (tra l’altro, vista l’emergenza sanitaria, da disinfestare, oggi più che mai insieme alle auto in car sharing).
Sono veicoli eco sostenibili, consumano poco, le emissioni sono trascurabili, razionali visto che occupano poco suolo e fluidificano il traffico. E sono sicuri: frenano bene, si fanno vedere, sono stabili e chi li guida è assicurato e mette il casco. Tutto il contrario dei monopattini tanto amati e di moda.
Per gli analisti moto e scooter non esistono
Tuttavia, moto e scooter non piacciono neppure agli analisti. Una recente ricerca di Kantar sul futuro della mobilità individuale non li prende neppure in considerazione.
Eppure le due ruote a motore continuano a crescere e forse analisti ed osservatori dovrebbero scendere in strada e vedere il mondo e non profetizzare scenari guardandalo dal loro pc.
Post Scriptum
In questi giorni di grave situazione sanitaria dovremmo calibrare il concetto stesso di pericolo e quello di emergenza.
Smog, CO2 e polveri sono un problema, indubbiamente, ma le emergenze vere sono ben altro. E per dirla tutta: in una situazione dove il distanziamento sociale è imperativo, se proprio bisogna muoversi, allora bisogna usare l’auto, quella personale: più sicura dal punto di vista delle possibilità di contagio rispetto a un tram o a una metropolitana.
E in questa ottica è stupefacente l’atteggiamento del sindaco di Milano contrario a spegnere Ztl come area C e area B.