Papa Francesco va ad emissioni zero durante il suo viaggio apostolico in Giappone. Il santo padre infatti ha utilizzato una Toyota Mirai a idrogeno appositamente allestita per passare in rassegna i fedeli che riempivano lo stadio di baseball di Nagasaki. Un’auto identica sarà utilizzata da Tokyo da Francesco che è sicuramente il pontefice più attento all’ambiente che la storia ricordi.
L’inquinamento è peccato
A lui infatti si deve l’enciclica “Laudato si’” del 2015, ispirata al patrono d’Italia. Il documento mette al centro la cura della casa comune, ovvero il creato, il pianeta e la natura chiamando ad «una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità» e definendo il poverello di Assisi come «il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia». Per la prima volta l’inquinamento è definito «un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio» e si parla di sviluppo sostenibile. Il Vaticano inoltre ha iniziato un percorso per diventare carbon neutral entro il 2020, almeno in alcuni settori.
Ad emissioni zero dal 2012
Non è la prima volta che il papa e lo Stato del Vaticano hanno a che fare con le auto ad emissioni zero. Sono infatti in servizio dal 2012 presso la gendarmeria dello stato pontificio due Renault Kangoo ZE a passo lungo, consegnati nella mani di Benedetto XIV dall’ex presidente dell’Alleanza Renault Nissan, Carlos Ghosn. Nel 2017 lo stesso papa Francesco ha ricevuto, per il suo 80mo compleanno, una Nissan Leaf provvista di celle fotovoltaiche in dono dal gruppo tedesco Wermuth Asset Management GmbH e da DriWe, una piattaforma integrata per la mobilità elettrica. Lo stesso anno, la Opel ha donato, per mano dell’allora amministratore delegato Karl-Thomas Neumann, una Ampera-e.
Tutto cominciò con una Land Cruiser
La Mirai è invece la prima auto ad idrogeno utilizzata da un pontefice. In produzione dal 2014, sarà presto sostituito da un modello di nuova generazione presentato in forma di concept all’ultimo Salone di Tokyo. Non è invece la prima Toyota utilizzata da un Vescovo di Roma. Storicamente infatti la prima papamobile è stata proprio una Toyota: un Land Cruiser BJ40 del 1976. Lo stesso Bergoglio aveva inoltre benedetto una monoposto di Formula E ricevendo la visita di Alejandro Agag alla vigilia del primo E-Prix di Roma, nell’aprile del 2017.