Di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Porsche Taycan, la prima elettrica della casa di Zuffenhausen ha debuttato dopo 48 mesi di attesa.
Quattro anni esatti visto che il primo concept, battezzato Mission E è apparso a settembre 2015, proprio mentre scoppiava il dieselgate, lo scandalo sulle emissioni truccate di Volkswagen che ha innescato un’onda d’urto su tutta l’industria dell’auto.
Due versioni
La nuova Porsche 100% elettrica, disponibile in due versioni: Turbo da 500 kW (680 cv) e Turbo S da 560 KW (761 cv) e autonomia che supera i 400 km rischia di essere una vera spina nel fianco per Elon Musk e la sua Tesla Model S, che di primavere ormai ne ha troppe per essere davvero competitiva.
Ecco la vera anti-Tesla
Anzi Taycan rischia di essere la vera anti-Tesla. E questo ci fa capire una volta di più che le auto elettriche sono al momento un bel giocattolo per i pochi che possono spendere da 150 a 200 mila euro. La tecnologia di ricarica a 800 Volt è strepitosa ma conferma che per essere veloci nel fare il pieno le auto alla spina devono essere elitarie.
Ma sì sa le tecnologie iniziano a diffondersi da prodotti fascia altissima e poi l’innovazione viene demineralizzata. Ma servono anni e peccato che nel frattempo la politica europea spinge su auto elettriche di massa poco usabili e con enormi limiti.
Elettrica ma “Turbo”
Ritornando a Taycan è singolare la scelta del nome “termico” Turbo.
Fa sorridere, ma in fondo da l’idea di potenza e prestazioni ed è difficile trovare nel lessico elettrico termini di analogo impatto emotivo. Già perché le auto elettriche pur super prestazionali rischiano di essere un po’ tutte uguale, noiose e insipide. Porsche riuscirà in questa sfida? 30mila ordini dicono di si, ma sentire il sound di una 911 è tutta un’altra emozionante musica.