I pendolari di tutto il mondo sono pronti per la guida autonoma e pensano che possa arrivare molto presto.
Il rapporto Ericsson Consumerlab 2020 sul pendolarismo mostra infatti molto chiaramente della aspettative elevate nelle principali città del pianeta nei confronti dell’auto a guida autonoma e della mobilità condivisa.
Chi tutti i giorni viaggia tra casa e lavoro per decine di chilometri e spende molto tempo a bordo di mezzi di trasporto personali o collettivi, pensa che entro 5-10 anni i veicoli capaci di muoversi senza conducente saranno una realtà.
I risultati del rapporto Ericsson riportano alla ribalta un tema passato in secondo piano negli ultimi mesi. Il bacino di utilizzo dei veicoli senza conducente è enorme e ci sono molti clienti in tutto il mondo pronti a salire a bordo.
Pandemia e pendolari
L’epidemia planetaria di Coronavirus ha ridotto ai minimi termini il pendolarismo in tutto il mondo.
L’80% dei pendolari sa bene, però, di dover tornare al lungo tragitto quotidiano tra casa e lavoro al termine dell’emergenza e delle relative restrizioni.
Ma soltanto il 25% vuole riprendere la quotidianità del tragitto con le stesse modalità di prima.
Lo studio Ericsson in 16 metropoli
Lo studio del Consumerlab della Ericsson ha elaborato le risposte a dei questionari online di 16.000 persone con età tra i 15 e i 69 anni.
Si tratta di persone che vivono e si spostano quotidianamente in 16 grandi città del mondo (Bangkok, Berlino, Delhi, Dubai, Giacarta, Londra, Los Angeles, New York, Parigi, San Paolo, Seul, Shanghai, Singapore, Stoccolma, Sydney e Tokyo) ritenute rappresentative di 130 milioni di utenti di smartphone a livello globale.
Qualità del viaggio
La possibilità di godere a pieno del tempo trascorso lungo il tragitto è indicata come priorità assoluta dai pendolari.
Più importante anche della stessa durata del viaggio.
Gran parte degli intervistati viaggia per più di 45 minuti al giorno, eppure – secondo lo studio Ericsson – un pendolare su quattro sarebbe disposto ad aumentare il suo tempo di spostamento di oltre 20 minuti per avere un viaggio di maggiore qualità.
Il miglioramento della qualità del viaggio è ritenuto funzione della possibilità di svolgere altri compiti e dedicarsi ad interessi personali grazie a una solida connettività.
Savvy commuters
I Savvy Commuters – così vengono detti i pendolari più esperti e soddisfatti – sono quelli caratterizzati da una maggiore esperienza digitale.
Il viaggio dei savvy commuters ha come protagonista lo smartphone (il 65% di loro lo usa sempre, contro il 47% degli altri intervistati).
Di fondamentale importanza è quindi la connessione internet veloce: l’83% ha copertura 4G o 5G per la gran parte del viaggio, a differenza del 68% degli intervistati meno soddisfatti.
Guida autonoma e mobilità condivisa
L’auto a guida autonoma è il grande oggetto del desiderio, capace di migliorare in modo decisivo la qualità del viaggio.
La mobilità condivisa è ritenuta inoltre una soluzione facilmente accessibile grazie alla connessione e il 27% dei pendolari crede che sarà utilizzata da un’ampia percentuale della popolazione.
Ben 3 intervistati su 5 individuano nelle auto a guida autonoma la vera rivoluzione dell’esperienza di trasporto nei prossimi 10 anni.
Poca fiducia nelle case auto
Il 35% del campione vede però nuove aziende di mobilità come protagonisti del futuro mercato del trasporto condiviso e autonomo e mette al secondo posto i giganti della tecnologia.
Le case auto tradizionali sono posizionate soltanto in terza posizione. Questo campanello d’allarme nella percezione dei futuri clienti è un segnale che i marchi tradizionali devono valutare con attenzione.
Robotaxi
Il 13% dei pendolari desidera possedere personalmente un’auto capace di marciare senza conducente e il 15% si aspetta invece di utilizzare dei robotaxi capaci di trasportare passeggeri senza alcun conducente a bordo.
Il rapporto Ericsson evidenzia l’importanza di quanto sta succedendo a Chandler, in Arizona, dove la Waymo – società di Google che si occupa di mobilità su veicoli a guida autonoma – ha ripreso ad offrire il servizio dopo sette mesi di stop dovuti all’emergenza Covid.
E la ripresa coincide con un’evoluzione che in molti credevano impossibile, visto che a bordo non c’è più il guidatore d’emergenza.
Clicca qui e leggi: Waymo avvia il primo robotaxi veramente senza conducente a bordo.