Per il 2030 almeno il 40% delle Subaru saranno elettriche e ibride. Un annuncio praticamente shock per un costruttore tradizionalista come quello delle Pleiadi eppure necessario. Per due motivi. Il primo è fare fronte alle normative, il secondo è essere membro del gruppo Toyota. Le Tre Ellissi sono presenti infatti nel capitale di Subaru dal 2005. La Toyota è salita al il 20% delle azioni e Subaru ha una partecipazione in Toyota, in base all’ultimo accordo di Ottobre 2019.
Obiettivi simili alla Toyota
Non a caso, il primo degli obiettivi è praticamente identico a uno dei 6 del Toyota Environmental Challenge: ridurre entro il 2050 del 90% le emissioni di CO2 well-to-wheel rispetto ai livelli del 2010. Gli altri due parlano invece di gamma prodotto. Il secondo è parla di 40% di ibrido ed elettrico entro il 2030, il terzo di applicazione dell’elettrificazione a tutte le Subaru entro il 2035.
I due pilastri boxer e integrale
Se il primo obiettivo appare quasi naturale e l’ultimo ragionevole, il secondo invece fa intravvedere una rivoluzione. Subaru infatti è da sempre fedele a due pilastri: motore boxer e trazione integrale permanente. In più, lo stile della carrozzeria e degli interni ha seguito ritmi evolutivi prudenti. Il presidente Tomomi Nakamura ha promesso che Subaru si manterrà fedele alla propria filosofia.
La piattaforma elettrica
Di certo non potrà farlo per l’elettrico alla quale Subaru sta lavorando proprio con Toyota, Suzuki, Mazda e Denso per creare una piattaforma unica dedicata. A sorpresa, Subaru ha anche mostrato l’immagine di un concept che anticipa lo stile di un crossover di segmento C. Difficile ipotizzarne le caratteristiche tecniche e quando diventerà realtà, ma si sa che ha sigla di progetto 202X e che sarà presentato nel 2021.
Elettrificazione già avviata
Intanto il processo di elettrificazione è già iniziato nel 2019 con le versioni ibride e-Boxer di XV e Forester, negli USA dal 2018 con la Crosstrek ibrida plug-in. La prossima novità è invece la nuova Levorg, presentata come concept al Salone di Tokyo. Subaru aveva “annusato” l’auto elettrica tra il 2006 e il 2007 realizzando due concept: la G1e e la G4e, più interessante per lo stile e la tecnologia della batteria al vanadio.
La raccolta degli indizi
Numerosi inoltre i concept ibridi presentati nei vari saloni come la B9 Scrambler, la Viziv, la Viziv 2, la Advanced Tourer Concept e la Hybrid Tourer. Alcuni di essi hanno soluzioni di stile e tecniche mai passate alla produzione, ma altri potrebbero invece contenere spunti ritenuti meritevoli di essere sviluppati dai tecnici giapponesi. Non ci vorrà molto tempo per scoprirlo.
Crescita lontana, ma impetuosa
Nel frattempo, Subaru ha raggiunto dimensioni ragguardevoli: 987mila veicoli prodotti nel 2019 e l’obiettivo di superare di arrivare a 1,1 milioni nel 2020. La parte del leone la fanno gli USA che assorbiranno oltre 700mila unità. Ben diversi i numeri da noi: meno di 2.800 unità in Italia sulle circa 55mila in tutta Europa, numeri che tuttavia danno a Subaru il tempo di ritardare la tagliola dei 95 g/km di CO2.