Carlos Tavares, il numero uno del Gruppo PSA (che controlla i marchi Peugeot, Citroen, DS, Opel) ha discusso pubblicamente su YouTube con Hervé Le Trout, climatologo tra gli autori della quinta relazione dell’Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC) del grande tema dei cambiamenti climatici, delle possibili soluzioni, del ruolo dell’industria automobilistica.
L’auto ad emissioni zero deve essere accettabile dalla società, ovvero accessibile, altrimenti potremmo avere una reazione negativa da parte dei cittadini.
Ma è anche tutto lo stile di vita occidentale che deve cambiare.
Di questo mondo l’industria automobilistica è solo la punta dell’iceberg, secondo Tavares. Il manager portoghese ha più volte affrontato il problema dell’accettabilità delle emissioni zero nella nostra società, anche dal punto di vista dell’industria e dell’occupazione affermando che l’auto elettrica non può essere imposta né ai consumatori, né all’industria perché, se non si rivelasse profittevole, sarebbe un problema per tutti.
Ho 16mila ingegneri in azienda e per me è meglio metterli al lavoro sulle soluzioni meno costose per i cittadini piuttosto per ridurre le emissioni che su quello che ci viene imposto dai governi
Tavares si riferisce alle normative che obbligano le case automobilistiche a ridurre a 95 g/km di CO2 le emissioni medie prodotte effettivamente dalle auto vendute e all’ulteriore calo del 37,5% fissato dall’Unione Europea del 2030 che, di fatto, obbliga a seguire la via dell’auto elettrica per “pulire” le flotte.
Il problema della sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale ed economico. La questione necessita un dialogo tra società, industria, governi e mondo scientifico.
Lo scienziato Le Trout ha affermato:
Dovremmo cambiare il nostro modo di fare scienza perché stiamo affrontando una situazione che finora non abbiamo esplorato. Molte persone si sentono ostaggio di questa sorte.
A sentirsi ostaggio della pare anche l’industria automobilistica, che produce il 6,8% del Pil in Europa e dà lavoro a 13,3 milioni di persone, il 6,1% di tutta la forza lavoro del continente.
Le Trout fa riferimento invece alle conclusioni scientifiche che legano i cambiamenti climatici all’anidride carbonica prodotta dall’uomo e alle soluzioni elaborate dalla ricerca per ridurla. Occorrono consapevolezza, azione e comunicazione, ma bisogna farlo in modo che tutto questo sia socialmente accettabile.
Questa è la grande visione che deve legare i decisori, gli industriali e gli scienziati e deve coinvolgere tutti i cittadini.
E il primo modo per farlo è rendere la mobilità a emissioni zero, o almeno ridotte, pienamente accessibile e in grado di assicurare la libertà di movimento.