La Toyota Italia guarda al futuro. Per farlo organizza negli ampi spazi della sua sede romana un grande evento inedito, chiamato Let’s go beyond – frase che accompagnerà le campagne pubblicitarie e la strategia dei prossimi mesi, traducibile in “andiamo oltre”.
Sono stato invitato per parlare di vettori energetici a zero emissioni e delle potenzialità dell’idrogeno nei sistemi energetici di un futuro che ci auguriamo prossimo, nel quale le fonti di energia possano essere rinnovabili e le emissioni ridotte veramente a zero.
Dovendo partecipare come relatore, oltre che come osservatore, arrivo la mattina presto e posso guardarmi introno senza interferenze, mentre lo show prende forma.
Ci sono tante auto dei marchi Toyota e Lexus in esposizione, ovviamente. Alcune molto importanti per il nostro mercato, come la nuova Toyota Prius Plug-in Hybrid e il prototipo Toyota C-hr Prologue, che anticipa stile e contenuti della seconda generazione della vendutissima C-hr in arrivo entro il prossimo anno anche in versione ibrida ricaricabile.
Bus e generatore elettrico a idrogeno
Ma ci sono anche un autobus e un generatore elettrico a idrogeno, che alimenta emettendo soltanto innocuo vapore acqueo il suggestivo spazio dedicato agli approfondimenti sul nuovo combustibile.
Ci sono, inoltre, le spiegazioni dei servizi di mobilità offerti dal giovane marchio Kinto e dell’idea WeHybrid, nata in Italia e abbracciata fino ad oggi da più di 55.000 clienti.
Strategia multi-tecnologica
La strategia tecnologica Toyota emerge chiaramente e indica l’ibrido, con crescente importanza della parte elettrica grazie ai nuovi modelli plug-in, come tecnologia di avvicinamento progressivo alle zero emissioni, previste sul nostro mercato per tutta la gamma dal 2035 come dettato dalle norme europee.
Ciò che stiamo sperimentando è l’importanza degli approvvigionamenti energetici.
Afferma Luigi Lucà, amministratore delegato della Toyota Italia: “Questo motiva sempre più l’approccio multi-tecnologico che Toyota persegue nella strategia di elettrificazione. Vogliamo offrire ai nostri clienti in tutto il mondo un ampio ventaglio di soluzioni, con una forte attenzione alle tecnologie come l’elettrico puro e l’idrogeno che, se prodotti da fonti rinnovabili, ci permetteranno di ridurre il più possibile e il prima possibile le emissioni di CO2 derivanti dalla mobilità”.
Ruolo dell’idrogeno
Le emissioni zero, quindi, secondo la casa giapponese vedono protagonista anche l’idrogeno, con l’ammiraglia Toyota Mirai diffusa in 22.000 esemplari nel mondo e utilizzata quotidianamente in flotte taxi a Parigi, Copenaghen, Berlino (dove anche i pompieri hanno Mirai a idrogeno).
E l’autobus con celle a combustibile Toyota, prodotto in Europa dalla portoghese Caetano e dal prossimo anno anche nel nostro paese da Industria Italiana Autobus con marchio MenariniBus.
In Italia le città di Bolzano, Bologna, Modena, Terni e altre stanno prevedendo l’inserimento a breve termine di bus urbani a idrogeno, grazie anche a fondi del Pnrr che ne finanziano l’acquisto e le infrastrutture di rifornimento.
Elettricità e idrogeno vettori energetici del futuro
Il mio ruolo, in questo contesto, è quello di dipingere lo scenario generale nel quale si inseriscono l’elettricità e l’idrogeno come vettori energetici del futuro.
Mobilità
Una parte di grande interesse del Let’s go beyond di Toyota Italia è dedicata anche a temi che vanno al di là degli aspetti tecnologici che tanto infiammano le discussioni tra elettro-fanatici ed elettro-scettici.
Il futuro a zero emissioni della mobilità si costruisce con l’auto elettrica, per la quale il gruppo giapponese ha lanciato il marchio dedicato bZ (Beyond Zero, oltre lo zero).
Per il quale conferma l’arrivo entro il 2026 di sei modelli esclusivamente a batterie, con l’idrogeno se si avrà la sensibilità strategica di sviluppare più vettori e filiere industriali, ma soprattutto con servizi innovativi che rendano queste tecnologie utilizzabili dal numero più elevato possibile di clienti.
Il marchio Kinto, in questo settore, è emblematico. Appartiene al primo costruttore mondiale di automobili, eppure offre servizi dedicati a chi l’auto può anche non utilizzarla, oppure decidere di condividerla.
Kinto rappresenta la sfida del gruppo Toyota nel percorso di trasformazione verso la mobility company.
Afferma Mauro Caruccio, presidente e amministratore delegato Kinto Italia: “Grazie a innovative soluzioni di mobilità in un contesto in continua evoluzione. Per vincere questa sfida è fondamentale porre al centro le persone, comprendere le nuove esigenze di mobilità con l’obiettivo di produrre effetti positivi per tutti”.
Sono cinque i servizi offerti dalla Kinto in Italia, il numero più alto a livello mondiale. Si va dalla nota formula del noleggio a lungo termine Kinto One, fino al car-sharing Kinto Share e alla formula dell’auto in affitto Kinto Flex, appena lanciata in collaborazione con le concessionarie Toyota. Per arrivare anche alla piattaforma aziendale per la condivisione dei tragitti casa-lavoro Kinto Join e all’applicazione per la mobilità urbana Kinto Go, che permette di acquistare biglietti per corse autobus, metro e pagare il parcheggio.
WeHybrid
A metà strada tra l’auto e i servizi di mobilità c’è l’idea WeHybrid, che permette di avere benefici economici attraverso l’uso virtuoso della tecnologia ibrida.
Grazie all’auto connessa, WeHybrid registra i chilometri percorsi in modalità zero emissioni (con motore a benzina spento) e in cambio restituisce sia sconti sul premio assicurativo, sia crediti da usare accedendo ai servizi Kinto.
Tecnologia di trazione altamente elettrificata, connessione digitale e obiettivi anche social di miglioramento. Estremamente attuale e totalmente made in Italy.