La trazione a idrogeno accetta la sfida della polvere e del fondo pietroso di una cava dismessa a un’ora di auto da Manchester, in Inghilterra. Tocca al leggendario pick-up Toyota Hilux, mezzo da lavoro diffuso in tutto il mondo e famoso per la sua solidità, mettere alla prova la tecnologia delle celle a combustibile su un percorso estremamente difficile, progettato e normalmente utilizzato per testare escavatrici e macchine movimento terra.
La prova di guida del prototipo Toyota Hilux a idrogeno, prodotto nel Regno Unito in dieci unità grazie a un progetto cofinanziato dal governo inglese, avviene infatti all’interno di una vecchia cava dismessa, a un’ora di auto da Manchester.
La ex cava ospita oggi il centro prove della Jcb, azienda britannica che produce escavatrici, sollevatori e molti altri tipi di macchine movimento terra. Si tratta quindi di un percorso adatto a testare le capacità di mezzi concepiti per il lavoro duro, pieno di saliscendi sterrati e curve a gomito su terreno pietroso.
Viene naturale l’associazione tra un contesto del genere e l’Hilux in versione tradizionale, che infatti è presente nel parco veicoli della Jcb, ma quello in cui ci si trova non rappresenta certo lo scenario nel quale ci si aspetta di poter guidare un’auto a idrogeno con celle a combustibile.
Invece, dopo un primo giro di prova alla guida di un Toyota Hilux diesel, per capire le caratteristiche del percorso e il comportamento garantito da un mezzo di quella solidità e affidabilità, si può affrontare esattamente lo stesso tracciato al volante del prototipo di Toyota Hilux Fuel Cell a idrogeno. Il sistema di trazione del pick-up è realizzato partendo dai componenti che equipaggiano la Toyota Mirai a idrogeno, l’ammiraglia prodotta in serie dalla casa giapponese e commercializzata sui principali mercati mondiali dotati di un’infrastruttura di rifornimento.
Sotto il cofano anteriore ci sono 330 celle a combustibile capaci di erogare 128 kW di potenza e sull’asse posteriore è montato un motore elettrico da 134 kW e 300 Nm di coppia massima. Sotto l’abitacolo, posti centralmente, trovano spazio tre serbatoi di idrogeno compresso a 700 bar, che possono essere riforniti completamente in meno di cinque minuti e garantiscono un’autonomia di seicento chilometri, secondo i dati forniti dalla Toyota. Esteriormente l’Hilux è assolutamente uguale a un’analoga versione extra cab mossa da un motore tradizionale, con la sola eccezione di una piccola parte del vano di carico, occupata nel prototipo a idrogeno dalla batteria al litio del sistema ibrido, che permette l’erogazione istantanea di potenza e il recupero dell’energia in decelerazione.
Nei saliscendi terrosi della vecchia cava, la prova di guida della versione a idrogeno si rivela qualitativamente migliore di quella dell’Hilux diesel. Quando si tratta di controllare con grande precisione l’erogazione di coppia e potenza, infatti, la trazione elettrica dà risultati che il motore a combustione interna e la sua trasmissione non permettono di raggiungere. Nonostante l’inevitabile polvere, all’interno della quale ci si trova a passare, il sistema a idrogeno – da alcuni ritenuto delicato, vista la chimica delle reazioni che ne permettono il funzionamento – non mostra problemi in nessuno dei prototipi che affrontano il percorso.
Il lavoro pesante, insomma, si dimostra un campo nel quale la tecnologia a zero emissioni che utilizza il nuovo combustibile può decisamente eccellere. E questo è confermato anche dalla strada intrapresa dalla casa produttrice di macchine movimento terra Jcb, che oltre a ospitare il test del Toyota Hilux mostra il suo prototipo di escavatrice a idrogeno, sviluppato internamente come strada maestra per portare alle zero emissioni anche il settore delle grandi costruzioni. Il prototipo Jcb utilizza un motore a combustione interna, quindi una soluzione diversa dalle celle a combustibile con trazione elettrica del Toyota Hilux Fuel Cell. In comune, però, c’è l’idrogeno, con la sua caratteristica di poter essere prodotto da fonti rinnovabili e utilizzato con bassissimo impatto ambientale in diverse tecnologie.