Mentre tutti pensano all’elettrico, la Toyota evolve ulteriormente il suo sistema ibrido con la nuova Toyota Yaris Hybrid. Dal 1999 ad oggi in Europa ne sono state vendute 4 milioni, un quarto solo in Italia. Stessa proporzione per le ibride: dal 2012 ad oggi oltre mezzo milione e più di 120mila solo da noi dove già due terzi della Toyota vendute hanno due tipi di motore.
Grazie all’ibrido, la Yaris di terza generazione ha avuto dal 2011 un ciclo di vita lungo quasi 9 anni, il 50% in più rispetto ad un’auto di questa categoria. L’elettrificazione dunque allunga la vita, probabilmente per una ragione molto semplice: è un futuro già presente.
La nuova Yaris è la prima Toyota basata sulla piattaforma GA-B. Più rigida del 37%, permette di avere una vettura che pesa 20 kg in meno e mantenere una lunghezza di 3,94 metri. Sono almeno 10 cm in meno da parcheggiare rispetto alle concorrenti. Però è più larga di 5 cm e più bassa di 4 cm con un passo di 2,53 metri. Proporzioni diverse per uno stile che riprende lo spirito della prima Yaris, ma con un guizzo di sportività e tocchi di C-HR in coda.
Abbiamo avuto la possibilità di guidare la nuova Toyota Yaris Hybrid in anteprima parlando anche con l’ingegnere capo del progetto, Yasunori Uezawa. Un tempo breve e intenso per capire questo nuovo prodotto guardando soprattutto a:
Abitabilità e capacità di carico
Visibilità e posto guida
sistemi di sicurezza e assistenza alla guida
il nuovo sistema ibrido
l’utilizzo ibrido
la guida
Abitabilità e bagagliaio
Davanti si sale e si scende bene. Il sedile è stato abbassato di 21 mm e arretrato di 60 mm, il volante avvicinato di 77 mm, ha lo stesso diametro della GT 86 ed è meno inclinato di 6 gradi. Ne viene fuori una posizione di guida nettamente più sportiva, ma capace di ospitare anche persone alte 2 metri. Dietro, le portiere hanno un angolo di apertura non molto ampio, comoda invece la postura per gambe e schiena e buono lo spazio per gambe e ginocchia. Il bagagliaio è identico a prima: 287 litri, ma il piano (con doppio fondo regolabile) è a filo con la soglia e gli schienali se vengono abbattuti.
Visibilità e posto guida
La nuova posizione di guida è sportiva e cittadina allo stesso tempo. Le linee del parabrezza e di cintura sono state abbassate e i montanti anteriori, seppure arretrati, sono più sottili. Così non danno fastidio sia nelle svolte sia in curva. La coda più rastremata e i montanti posteriori più massicci restringono la visuale posteriore dunque è meglio affidarsi alla retrocamera. La strumentazione è composta da due visori circolari e un display centrale, tutti digitali. Le indicazioni sono molte, ma piccole. L’head-up display a colori invece è molto ampio. Il sistema infotelematico potrà avere schermi fino ad 8 pollici.
Sistemi di sicurezza e assistenza alla guida
La dotazione è tra le più complete. Il sistema di guida assistita di livello 2 con alcune funzioni mai viste su una Toyota e in questo segmento. La più importante è la frenata autonoma che interviene anche se si svolta ad un incrocio. La Yaris frena anche in manovra e ci sono ostacoli nei pressi della vettura oppure, se si esce in retromarcia da uno stallo, un’altra vettura sta sopraggiungendo di lato. Il cruise control si adatta ai limiti di velocità e rallenta la vettura in prossimità di incroci o rotonde. Infine, c’è il sistema che aiuta nelle manovre di evitamento e la Yaris è la prima auto del suo segmento con airbag centrale.
I nuovo sistema ibrido
Per la prima volta l’ibrido Toyota è a 3 cilindri. Lo schema è sempre lo stesso: un rotismo epicicloidale che collega il motore a scoppio con i due motogeneratori facendo anche da trasmissione CVT. Il millecinque a ciclo Atkinson ha un’efficienza del 40% ed il motogeneratore elettrico principale ha 59 kW contro i 52 kW di Prius, Corolla e C-HR. La batteria è agli ioni di litio è più compatta ed è più leggera di 12 kg. La capacità dovrebbe essere la stessa (circa 1 kWh). La Yaris è più potente (116 cv, +16%) ma consuma il 20% in meno con un dato NEDC di 2,9 litri/100 km pari a 64 g/km. La Yaris Hybrid raggiunge 175 km/h, fa lo 0-100 km/h in 10,5 s. e riesce a veleggiare sin da 130 km/h.
Il funzionamento ibrido
Il nuovo sistema è un bel passo avanti. L’utilizzo elettrico è ancora più ampio e, così come la nuova C-HR, la strumentazione permette di vedere la percentuale di tempo percorsa con il motore a benzina spento e di visualizzarla sullo smartphone. La Toyota promette l’80% in città. In attesa di poterlo verificare, abbiamo guidato senza ritegno ottenendo un 5,4 litri/100 km. Provando a fare più attenzione nell’ultimo tratto, cittadino con accesso limitato, siamo scesi a 2,7 litri/100 km. Sicuramente marciare in elettrico è più facile così come veleggiare. Il 3 cilindri si fa sentire poco e, se lo fa, lo fa con garbo perché è silenzioso e ha vibrazioni davvero ridotte.
La guida
Sarebbero dovute essere 2 ore di prova, ma ci abbiamo messo mezz’ora in meno. Il motivo è che la nuova Yaris invita a guidare. Lo sterzo è rapido preciso, il rollio è contenuto e si sente chiaramente l’effetto del baricentro ribassato di 12 mm. L’assetto permette appoggi convinti, stabilità in autostrada e, allo stesso tempo, un assorbimento efficace degli avvallamenti. I freni sono potenti e la modulabilità è migliorata. La risposta all’acceleratore è più pronta e la spinta arriva in modo più diretto, anche in salita e all’uscita delle curve. L’effetto è che istintivamente si preme meno sull’acceleratore e si ha la sensazione di andare più fluidi e più spediti. Il raggio di sterzata è assai ridotto, dunque parcheggiare è facile.
Elettrificazione contro elettrico
La nuova Toyota Yaris Hybrid è attesa in concessionaria per giugno. La raccolta di ordini inizia invece entro marzo e presto ci sarà un’indicazione di prezzo. Le novità sono tante, il progresso è tangibile, ma stavolta la giapponese non sarà l’unica auto del suo segmento a offrire un ibrido full visto l’arrivo della Honda Jazz e soprattutto della Renault Clio, un modello di grandissima diffusione. Questo potrebbe essere un vantaggio. Per tutte loro, la sfida è convincere che l’elettrico è una cosa buona, ma ancora cara mentre l’ibrido è a portata di mano, più pratico e rassicurante. Per l’uomo comune non è poco.