La Volvo XC60 T6 Plug-in Hybrid è un’auto che piace, basta farci un giro per rendersene conto. Non si tratta semplicemente di sguardi curiosi ma di vero e proprio interesse molto diffuso. Sia per il marchio, che per il modello.
I modelli Volvo in Italia piacciono molto, questo già lo sapevo. Il marchio è conosciuto da tutti per la grande attenzione alla sicurezza e le linee estetiche dettate degli spessi paraurti anteriori e posteriori sono una specie di icona dei decenni passati.
Poi il design si è evoluto e si è fatto decisamente più leggero, senza perdere però un carattere fortemente distintivo.
Attenzione ambientale
Adesso il campo di gioco si allarga ulteriormente, oltre a sicurezza e design la Volvo degli anni Duemilaventi vuoi avere nell’attenzione all’ambiente un ulteriore punto di forza.
Il programma è ambizioso e punta a modelli tutti elettrificati entro il 2025 ed elettrici antro il 2030.
Ma a che punto è la Volvo di oggi rispetto a questi obiettivi?
Per capirlo mi sono messo alla guida della Volvo XC60 T6 Plug-in hybrid, uno dei modelli più desiderati della gamma elettrificata.
Pannelli fotovoltaici
Secondo me, credo non sia un mistero ma ogni occasione è utile per ribadirlo, l’auto con la ricarica esterna deve essere alimentata da energia rinnovabile.
Per prima cosa, quindi, ho cercato anche in autostrada un’ambientazione per le mie foto con la Volvo XC60 T6 Plug-in hybrid che contenessero forte e chiaro il messaggio.
L’auto elettrica può trainare la diffusione delle energie rinnovabili. Le emissioni zero soltanto allo scarico non sono un risultato sufficiente.
Ricarica domestica
L’altro punto fondamentale per avvicinarsi con intenzioni serie a un’auto che si ricarica dall’esterno (elettrica pura, oppure ibrida plug-in) è la disponibilità di una ricarica domestica.
Non servono a nulla, e anzi sono dannose, le auto plug-in hybrid acquistate, oppure date in uso aziendale, senza la possibilità di ricaricare quotidianamente le batterie.
L’autonomia di un’ibrida plug-in nell’utilizzo reale va dai 30 agli 80 chilometri, in funzione del modello e della conseguente capacità delle batterie a disposizione. Normalmente in un giorno si consuma tutta, o gran parte, dell’energia elettrica accumulata.
Se poi ci circola in semplice modalità ibrida facendo soltanto il pieno dal benzinaio, si butta alle ortiche tutto il vantaggio della tecnologia che si ha a disposizione. Anzi, peggio. Si consuma e si inquina di più rispetto a un’ibrida non ricaricabile, ottimizzata per l’utilizzo full-hybrid e dotata di batterie più piccole e più leggere.
Volvo rimborsa l’elettricità
Mi piace moltissimo, quindi, la formula commerciale della Volvo che rimborsa l’elettricità consumata per ricaricare le batterie per il primo anno di utilizzo dell’auto ricaricabile e fino a 3000 chilowattora.
Incentivando così l’uso in modalità elettrica e favorendo l’acquisizione della corretta abitudine alla ricarica regolare parte dell’automobilista.
La mia esperienza
Nell’uso quotidiano, ricaricando regolarmente al rientro in garage, ho utilizzato l’auto in modalità esclusivamente elettrica per l’80% dei chilometri percorsi.
Tanto, quindi. Tantissimo, considerando il fatto che per testare anche il comportamento autostradale ho percorso il 15% dei chilometri della prova in autostrada, dove dopo gli iniziali 35 chilometri (tanto è durata l’energia accumulata in condizioni di elevata velocità con climatizzatore attivato) l’auto ha marciato in modalità ibrida.
Bene in città, quindi, dove ho praticamente coperto tutti i miei spostamenti – in un’area ampia come quelle di Roma – soltanto in elettrico.
Bene anche in autostrada, però. Perchè se è vero che dopo 35 chilometri ho esaurito la carica necessaria alla marcia solo elettrica, è altrettanto vero che ho potuto viaggiare in giornata tra Roma e Napoli a una velocità di crociera di 125-130 km/h e in condizioni di scarso traffico, senza nessuna sosta per ricariche o rifornimenti.
Valutazione
La mia valutazione dell’auto e dell’esperienza – perchè di questo si tratta quando si utilizza un modello nella vita reale, non di una semplice prova – è ampiamente positiva.
Ricaricare per credere.
Questo è il senso della mia considerazione. Specialmente per le ibride plug-in la disponibilità di un punto di ricarica è tutto.
Per l’ambiente, per le nostre tasche, per la qualità dell’esperienza.