Un cavallo francese e un cavaliere italiano per un corsa (ad ostacoli) verso un record tutto elettrico. Sarà infatti Massimiliano Biaggi a condurre la Voxan Wattman nel tentativo di raggiungere la velocità massima di un mezzo a due ruote terrestre elettrico parzialmente carenato.
Ci si rimette in marcia
Il record sarà tentato presso il lago salato Salar de Uyuny in Bolivia, dove doveva essere provato già qualche mese fa, ma la pandemia per Covid-19 ha rallentato il progetto. Con la ripresa delle attività, la marcia di avvicinamento è ripresa e la moto definitiva è stata presentata.
Max Biaggi è stato 4 volte campione del mondo nella classe 250 consecutivamente (dal 1994 al 1997) e 2 nella Superbike (2010 e 2012). Nel primo caso si tratta di un record assoluto, ma anche nel secondo: solo lui e John Kocinsky hanno vinto sia con prototipi sia con moto derivate dalla serie.
Il gioiello a due ruote di Venturi
La Voxan è una casa motociclistica francese, rilevata nel 2010 dalla Venturi e convertita in costruttore specializzato in supersportive elettriche. Il modello di serie si chiama Wattman come quella per il record, ha 150 kW e 200 Nm e accelera da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi.
La Venturi, con sede a Monaco, è impegnata da sempre in Formula E. Il team è guidato da Susie Stoddard, moglie di Toto Wolff. Non è un caso che la monoposto sia dotata di un powertrain AMG-Mercedes. La Venturi detiene il record di velocità per auto elettriche con Buckeye Bullet 3 (549,43 km/h).
La Venturi, con sede a Monaco, è impegnata da sempre in Formula E. Il team è guidato da Susie Stoddart, moglie di Toto Wolff. Non è un caso che la monoposto sia dotata di un powertrain AMG-Mercedes
La testa di ponte a Columbus
In questo caso il record è stato stabilito sul lago salato di Bonneville, nello Utah. Il 19 settembre del 2016 c’era Roger Schroer al volante. A supporto c’era il Center for Automotive Research della Ohio State University (OSU) di Columbus, collaborazione confermata per il progetto Wattman.
Il motore della Wattman eroga 317 kW, e l’OSU si occupa in particolare del pacco batterie da 15,7 kWh che ha 1.470 celle e pesa 140 kg su 300 kg totali della motor. L’accumulatore è inserito al centro del telaio ed è chiamato ad erogare un’enorme potenza in un tempo molto ristretto. Lo stress chimico e termico sarà dunque elevatissimo.
Batterie a secco. Per il raffreddamento
Proprio per questo il raffreddamento è a ghiaccio secco. Il beneficio secondario di tale soluzione è stato poter studiare l’aerodinamica della moto senza considerare radiatori e prese d’aria. La forma finale permette di avere più scorrevolezza, stabilità e protezione per il pilota.
Il raffreddamento è a ghiaccio secco. Il beneficio secondario di tale soluzione è stato poter studiare l’aerodinamica della moto senza considerare radiatori e prese d’aria
Grande attenzione è stata dedicata alla sicurezza di quest’ultimo con altre soluzioni. L’avantreno infatti è a bracci e non a forcella telescopica, come nelle moto normali, e solo la ruota posteriore è frenata. Interessante il doppio muso: uno scudo che tende a creare una sorta di guaina aerodinamica.
Almeno 330 km/h
Il record da battere è di 329,085 km/h detenuto dalla Motibec EV-02A guidata dal giapponese Ryuii Tsuruta. Per farlo, Biaggi avrà a disposizione il lago salato più grande del mondo (10.542 km2, più della Lombardia), sulle Ande a 3.520 metri sul livello del mare e a oltre 550 km a Sud dalla capitale La Paz.
Ci sarà un altro alleato per il pilota romano: l’altitudine. L’aria rarefatta è ininfluente per la potenza di una moto che non usa l’ossigeno come comburente. Ma lo è per la resistenza aerodinamica. Da questo punto di vista Salar de Uruy offre condizioni più favorevoli di Bonneville (1.491 metri).
Ci sarà un altro alleato per il pilota romano: l’altitudine. L’aria rarefatta è ininfluente per la potenza di una moto che non usa l’ossigeno come comburente. Ma lo è per la resistenza aerodinamica
Ritorno in Bolivia
C’è poi un altro aspetto fortemente simbolico. Sotto il suolo della Bolivia c’è il 70% delle riserve mondiali di litio. Per le celle della batteria della Voxman sarà dunque una specie di ritorno alle radici, una metafora dell’economia circolare necessaria per sviluppare un’autentica società ad emissioni zero.
Sotto il suolo della Bolivia c’è il 70% delle riserve mondiali di litio. Una metafora dell’economia circolare necessaria per sviluppare un’autentica società ad emissioni zero